lunedì 7 febbraio 2005

Si stava meglio quando si stava peggio

Questo, in riferimento all'Irak, pare essere il pensiero dell'Asinistra italiana, quella dei "resistenti" e dei "partigiani" iracheni: è anche quanto ha suggerito Michael Moore nel suo ultimo filmetto propagandistico, mostrando le immagini di un Irak ante-guerra popolato da gente serena, da bambini sorridenti - niente a che vedere col terrore portato dai kattivi amerikani, insomma.



Ogni tanto, però, la realtà irrompe sulla scena e ricorda a tutti quanto si stava peggio quando si stava peggio:

FOSSA COMUNE



Cadaveri sepolti in giardino




Trenta cadaveri sepolti nel giardino. Quel che resta dei «giochi di società» con i quali Alì il Chimico intratteneva gli amici. Lo racconta il reporter del Sunday Times , Adam Nathan. La polizia irachena ha trovato nei giorni scorsi una fossa comune nel giardino di una villa che ha ospitato l’ex generale del regime di Saddam (nonché cugino del raìs) Alì Hassan Al Majid, conosciuto come Alì il Chimico per aver massacrato i curdi del Nord del Paese con i gas velenosi.

I corpi seppelliti tra le piante sarebbero i resti di prigionieri usati dal generale e dai suoi amici come vittime di un sadico «tiro al bersaglio».

Un ufficiale della polizia irachena, il maggiore Jasin Hamed Taleb, racconta al giornalista britannico che contadini locali hanno assistito a diversi omicidi: gli invitati al «party» che sparavano in direzione di detenuti legati a strutture metalliche nel giardino. «Non avevamo notato questa fossa - dice il maggiore - finché non ce l’hanno indicata». Una volta arrivati nel posto in cui erano stati seppelliti i corpi, racconta, hanno capito che i contadini non mentivano: il terreno era impregnato dell’odore dei cadaveri.

Le foto della fossa comune entreranno adesso nel pacchetto voluminoso delle prove a carico di Alì il Chimico, in cella in Iraq. Quando a maggio si aprirà il processo a Bagdad, l’ex generale dovrà rispondere innanzitutto della repressione degli sciiti iracheni nel ’91 e dell’uso delle armi chimiche contro i curdi nel 1988.

In aula, tra le prove, saranno anche presentate alla Corte le registrazioni in cui Alì minacciava le vittime: «Li taglieremo come cocomeri». Nastri prodotti durante le «vivaci» riunioni del partito Baath. In una delle audiocassette si sente l’ex generale promettere l’annientamento dei villaggi curdi con i gas. Alì dice che saranno così tanti a morire che le truppe dovranno «seppellire i cadaveri con i bulldozer».
Fonte: Corriere della Sera (no permalink)



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