giovedì 17 febbraio 2005

Non mi deludono mai

Ieri, parlando della diffusione del video di Giuliana Sgrena e del suo strano (?) tempismo (a questo proposito vedi anche cosa scrive oggi Magdi Allam sul Corriere della Sera), avevo scritto:
Apparentemente quindi siamo alla vigilia di una campagna politico-mediatica basata sul ricatto (dall'Irak) e sulle menzogne e sulla malafede (qui in Italia), una campagna che - duole dirlo - vede ancora una volta gli islamo-fascisti nemici della democrazia e del popolo iracheno e i "pacifisti" di casa nostra muoversi di concerto, con un tempismo e una sincronia francamente impressionanti.

Spero di sbagliarmi, ma temo proprio che i titoli dei quotidiani della sinistra "resistente" e i commenti sui blog e sui siti d'area già nelle prossime ore mi daranno ragione.
Oggi L'Unità e il Manifesto, come (purtroppo - per loro) ampiamente prevedibile, rispondono da par loro all'appello, pubblicando in grande evidenza e senza un minimo di accenno di commento critico le parole della giornalista italiana e le menzogne (non trovo termine più adatto) pronunciate dal suo compagno.

Cito dall'Unità:
Il compagno di Giuliana, Pierre Scolari si rivolge direttamente al governo, alle forze politiche e al Parlamento, impegnato in queste ore proprio a decidere il rifinanziamento della missione militare in Iraq. «Chiedo di ritirare le truppe ma non per Giuliana - dice orgoglioso - lo chiedo per il popolo iracheno. Kofi Annan lo ha detto chiaramente - aggiunge - in questa situazione l'Onu non può andare (cioè sostituirsi alle truppe della coalizione ad esempio con caschi blundr) bisogna prima cambiare le condizioni...».
Peccato che in realtà l'ONU in Irak ci sia (già) andata da un pezzo e che Kofi Annan, lungi dal proclamare il "tutti a casa", abbia ribadito anche di recente che non solo in Irak devono rimanere (finché lo vorranno gli iracheni) le forze straniere attualmente presenti (nota per L'Unità e Il Manifesto: per forze straniere Annan intende americani, inglesi, italiani e gli altri soldati della Coalizione, non i terroristi infiltratisi attraverso le frontiere di Siria e Iran), ma anzi che anche i Paesi che fino a ieri si erano tenuti fuori dal processo di ricostruzione del Paese ora dovrebbero finalmente decidersi a fornire supporto tecnico, economico, logistico e anche, se necessario, militare.

Riporta Camillo (no permalink), ad esempio:
Annan: "Molti pensano che l'Onu non sia presente in Iraq. E' sbagliato"
Kofi Annan spiega due o tre cose a Fassino. Clamorosa smentita della ridicola posizione del centrosinistra (che prende lezioni di riformismo anche da Fini, sul Riformista).
Davvero, questo articolo di Annan sul Washington Post è clamoroso: il capo dell'Onu dice che l'Onu ha già un mandato e non ne chiede altri. Chiede solo alla comunità internazionale, cioè a chi NON è in Iraq, di impegnarsi in Iraq.
E, quanto alla pretesa volontà del popolo iracheno di veder andar via "subito" gli stranieri, "tutti gli stranieri", cito ancora Camillo (permalink):

Ormai ogni giorno si trova un politico, un intellettuale o un analista di centrosinistra che ricorda sommessamente alla propria parte politica come l'Onu in Iraq ci sia già, come il processo politico sia stato avviato proprio dalle Nazioni Unite, come le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza siano lì e tutto quanto.

(...)

La sinistra-sinistra italiana però resta inchiodata sul ritiro delle truppe. Il motivo? Solo così si aiuterebbero gli iracheni, dicono. Eppure, prima di esserne così sicuri, sarebbe magari il caso di ascoltare che cosa vogliono gli iracheni. Il presidente, che è sunnita, si chiama Ghazi Al Yawar. E' quello vestito da sceicco.
La settimana scorsa ha ripetuto per l'ennesima volta che chiedere il ritiro delle truppe americane "è assolutamente privo di senso"
.
Uno dei portavoce della lista sciita che dovrebbe aver vinto le elezioni, e che piace all'ayatollah Sistani, Mowaffaq Al Rubaie, ha detto che la prospettiva del ritiro "è una ricetta per il disastro".
Uno dei leader della stessa Grande Alleanza, Ibrahim Jaafari, ha ribadito che "se gli Stati Uniti si ritirassero troppo presto, ci sarebbe il caos".
La stessa cosa dicono il premier laico Ayyad Allawi e gli altri politici iracheni, siano essi sciiti o sunniti o curdi. (e, aggiungo io, la stessa cosa è stata detta anche dai leader del Partito Comunista Iracheno: questo non suggerisce niente ai comunisti italiani?, NdR)
Anche la sinistra americana dice la stessa cosa. E lo ha detto nel modo più autorevole possibile, con il capogruppo dei Democratici alla Commissione Esteri del Senato, Joe Biden.

(...)

Oggi gli unici a chiedere il ritiro dei contingenti militari sono soltanto Al Zarqawi e i nostalgici della dittatura. Possibile che coloro che si candidano a guidare l'Italia non riescano a vedere questo banalissimo fatto? Possibile che non si accorgano di come gli omicidi e le stragi colpiscono prevalentemente civili e politici iracheni? I repubblichini di Saddam e i fascisti islamici di Zarqawi non lottano soltanto contro l'America ma, esplicitamente, contro il futuro democratico e liberale dell'Iraq.
(Da leggere, inoltre, l'intervista ad Ahmed Chalabi pubblicata oggi sul Corriere)

D'altra parte questo (la permanenza in Irak delle truppe straniere fin quando necessario - e richiesto dagli iracheni) è anche nello spirito - e nella lettera - di almeno due risoluzioni ONU, evidentemente sconosciute a quei leader del centrosinistra, Prodi in testa, che anche ieri hanno votato contro il proseguimento della missione italiana in Irak perché, a loro dire, manca un preciso coinvolgimento/mandato/benedizione/cenno di assenso dell'ONU, e "il Governo italiano non intende chiederlo": ma perché il Governo dovrebbe "chiedere" qualcosa che c'è già dal 2003? Ma questi si ascoltano, quando parlano?

Prendiamo, ad esempio,
la Risoluzione n. 1546 del Consiglio di Sicurezza dell' ONU, approvata in data 08-06-2004 (segnalata ieri da Milton):
" The Security Council,

... Welcoming the willingness of the multinational force to continue efforts to contribute to the maintenance of security and stability in Iraq in support of the political transition, especially for upcoming elections, and to provide security for the United Nations presence in Iraq, as described in the letter of 5 June 2004 from the United States Secretary of State to the President of the Council, which is annexed to this resolution ;...

9. Notes that the presence of the multinational force in Iraq is at the request of the incoming Interim Government of Iraq and therefore reaffirms the authorization for the multinational force under unified command established under resolution 1511 (2003), having regard to the letters annexed to this resolution;

10. Decides that the multinational force shall have the authority to take all necessary measures to contribute to the maintenance of security and stability in Iraq in accordance with the letters annexed to this resolution expressing, inter alia, the Iraqi request for the continued presence of the multinational force and setting out its tasks, including by preventing and deterring terrorism, so that, inter alia, the United Nations can fulfil its role in assisting the Iraqi people as outlined in paragraph seven above and the Iraqi people can implement freely and without intimidation the timetable and programme for the political process and benefit from reconstruction and rehabilitation activities;...

14. Recognizes that the multinational force will also assist in building the capability of the Iraqi security forces and institutions, through a programme of recruitment, training, equipping, mentoring, and monitoring;

15. Requests Member States and international and regional organizations to contribute assistance to the multinational force, INCLUDING MILITARY FORCES, as agreed with the Government of Iraq, to help meet the needs of the Iraqi people for security and stability, humanitarian and reconstruction assistance ..."
Più chiaro di così...

Altro che "l'ONU non può andare", altro che "gli iracheni chiedono il ritiro di tutti gli stranieri", altro che "manca il coinvolgimento delle Nazioni Unite".

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.