giovedì 24 luglio 2003

Fahrenheit 451: a Cuba non e' un film


Ricordate il film "Fahrenheit 451", il capolavoro tratto dal romanzo di Ray Bradbury? In una ipotetica società totalitaria del lontano futuro era proibito possedere libri, in quanto portatori di "punti di vista" alternativi a quelli del regime, e quindi pericolosi: i trasgressori venivano trattati come pericolosi criminali, e i libri rinvenuti venivano immediatamente sequestrati e bruciati (451 gradi Fahrenheit è per l'appunto la temperatura a cui prende fuoco la carta).



A Cuba questo "ipotetico" regime non è per niente "ipotetico" e non è collocato nel "futuro" ma nel presente.



Da "Il Nuovo":
"La letteratura come strumento di libertà, i libri per aprire una finestra sul mondo, chiusa per scelta del regime. A Cuba la morsa di Fidel Castro è sempre più stretta e i dissidenti, molti dei quali sono fuggiti dall’isola, lanciano ora un appello ai turisti: "Se vai a Cuba, porta un libro", un testo che riempirà le biblioteche indipendenti che cercano di regalare ai cubani una cultura alternativa.



Negli ultimi mesi il regime ha adottato il pugno di ferro contro gli oppositori e lo scorso aprile ventidue biblioteche sono state accusate di sovversione e smantellate. Uno dei bibliotecari, José Garcia Paneque, è stato condannato a 24 anni di reclusione. Ma la speranza resta, alimentata dai più coraggiosi: una biblioteca non allineata al regime (chiamata Libertà e Democrazia) ha aperto le porte al pubblico il 21 luglio nella provincia di Camaguey, con una dotazione di trecento libri."




Link: articolo su Il Nuovo.



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