venerdì 22 agosto 2003

[Tech] Microsoft usa Linux per proteggere i propri siti Web


Da tempo Microsoft afferma che Linux non è adatto al mercato aziendale, ma ora la stessa Microsoft sta usando Linux per proteggersi dagli attacchi DoS (Denial of Service) lanciati da MS Blast e da altri aggressori.



Secondo il sito Netcraft, venerdì scorso Microsoft ha cambiato i settaggi dei suoi DNS così da ridirigere le chiamate all'indirizzo www.microsoft.com verso il network di Akamai, uno dei più grossi fornitori di servizi Internet, che sulle sue macchine utilizza Linux.



Akamai fornisce ai suoi clienti un servizio di caching che permette di mantenere diverse copie di un sito Web su diverse macchine del network: questo permette di ripartire il carico di un eventuale attacco DoS fra più server, così da limitarne i danni.
As of this writing, Netcraft reports that www.microsoft.com is still running on Linux, although microsoft.com is reported as running on Windows Server 2003.



A Microsoft spokeswoman said the company "respects the fact that [its partners and vendors] may have diversified business models and operate in mixed IT environments. Microsoft's main concern is doing whatever it takes to help ensure customers can get to the Blaster worm patch to protect their computers.... Microsoft is using Akamai's extensive worldwide network to distribute the massive traffic that is illegally being directed at Microsoft by hackers."
Insomma, non importa di che colore sia il gatto (o il pinguino...) purchè acchiappi il topo.



Certo vedere Microsoft costretta ad appoggiarsi a un cluster di sistemi Linux per garantire la sicurezza dei propri siti Web non fa una buona impressione sui potenziali clienti: e la tanto sbandierata sicurezza di Windows Server 2003, che fine ha fatto?



Va detto inoltre che non è la prima volta che, sotto attacco, Microsoft si trova costretta a usare i sistemi Linux del network Akamai: era già successo in passato, e se tanto mi dà tanto credo che succederà ancora in futuro.



Se a questo aggiungiamo che da tempo negli USA alcune compagnie assicurative chiedono un premio più elevato ai clienti che sottoscrivono polizze relative a sistemi equipaggiati con Windows rispetto a quelli che usano altri sistemi operativi (fra cui, guarda caso, Linux) e che anche in Italia alcuni hosting provider conteggiano costi maggiori a chi sceglie un hosting su server Windows anziché su server Unix/Linux perchè Windows comporta costi maggiori legati alla sicurezza, il quadro è completo: Microsoft è ancora ben lontana dall'offrire un sistema operativo realmente solido e sicuro.



Link: articolo su Yahoo! News.



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