giovedì 31 marzo 2005

Zimbabwe, vigilia di cambiamento?

Elezioni nello Zimbabwe, un tempo conosciuto come "il granaio d'Africa" e oggi scosso dalla fame e dalle carestie in seguito alla disastrosa politica socialisteggiante di esproprio delle terre perseguita dal padre-padrone del Paese, Robert Mugabe:
Un progetto ambizioso, partito da una considerazione non del tutto sbagliata: non è equo che l’80 per cento delle terre coltivabili sia in mano alle famiglie degli ex coloni bianchi.

Ma la sua applicazione è stata disastrosa: terre meravigliose e fertili sono finite nelle mani inette dell’elite politica e militare del Paese e ha favorito famiglie e amici dell’ex combattente della libertà, Robert Mugabe, trasformatosi via via negli anni, in megalomane e feroce dittatore.

Risultato, i campi rigogliosi (il granaio dell’Africa, era chiamato una volta lo Zimbabwe), si sono tramutati in distese desolate ed ora il Paese soffre di carestia e fame.

La disoccupazione è alle stelle e i coltivatori bianchi, odiati da Mugabe, sono diventati i beniamini dei poveri e dei diseredati, neri.

Restano il simbolo del male soltanto per il vecchio ottantunenne tiranno e i suoi accoliti che, dietro un’ideologia socialisteggiante («lotta al colonialismo e al razzismo»), nasconde soltanto interessi economici della cricca al potere.

(...)

Nei giorni scorsi l’arcivescovo di Bulawayo (seconda città del Paese), Pius Ncube, ha lanciato un appello: «Cacciamo il dittatore scendendo in piazza, con manifestazioni pacifiche e composte, come hanno fatto in Ucraina». «Se le elezioni saranno libere e corrette – sentenzia Heather Bennet, leader del partito di opposizione - non ci sono problemi, le vinceremo Se invece il governo imbroglierà, sarà l’unica strada da seguire. Sono pronta ad imboccarla».
(articolo completo sul Corriere della Sera)

Quanto ai brogli, sembrano quasi certi:

The MDC and Western observers said both those votes were rigged. Thursday's election has already been branded unfair by both the United States and the European Union. (Reuters)

Polls are opening in Zimbabwe for an election that President Robert Mugabe has promised to make fair and free.

But the European Union and other international observers say his suppression of the opposition has made a sham of the election, calling it "phony." (CNN International)

Mugabe's camp still uses such rough tactics as withholding food from villagers who support the opposition, human rights workers say. And there have been dozens of arrests for participating in such political activity as candidate-voter meetings or hanging campaign signs.

But in the face of strong international pressure, Mugabe is seeking to convince the world that he can stage a fair election, analysts here say. The violent tactics of recent elections, such as beatings, torture and murder by government supporters, have declined, according to human rights workers. The government has also eased restrictions on access to airwaves, though they are still dominated by Mugabe's message that members of the opposition are traitors who want to reestablish Zimbabwe as a British colony. (Washington Post)

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