giovedì 10 marzo 2005

Nessuno vi trattiene

Un post di Camillo segnala quanto scritto su questo blog olandese (qui in versione inglese):

About Giuliana Sgrena

Mr. Harald Doornbos is a veteran war reporter. He is no archetypical hawk nor a staunch supporter of the United States. In fact, he used to be a reporter for the communist newspaper 'De Waarheid' (The Truth, or Pravda, if you like) before it went bust. (This doesn't necessarily mean he was ever a communist, by the way. De Waarheid used to be a huge employer.)

However, this doesn't make him overly sympathetic towards Giuliana Sgrena, the Italian journalist who was held hostage by Iraqi insurgents. Some snippets from this article which was published today in a Dutch Christian broadsheet.

'Be careful not to get kidnapped,' I told the female Italian journalist sitting next to me in the small plane that was headed for Baghdad. 'Oh no,' she said. 'That won't happen. We are siding with the oppressed Iraqi people. No Iraqi would kidnap us.'

It doesn't sound very nice to be critical of a fellow reporter. But Sgrena's attitude is a disgrace for journalism. Or didn't she tell me back in the plane that 'common journalists such as yourself' simply do not support the Iraqi people? 'The Americans are the biggest enemies of mankind,' the three women behind me had told me, for Sgrena travelled to Iraq with two Italian colleagues who hated the Americans as well.

(Doornbos goes on to explain how the women demeaned him for travelling as an embedded reporter with the US military, for security reasons. They didn't want to hear about any safety concerns.)

'You don't understand the situation. We are anti-imperialists, anti-capitalists, communists,' they said. The Iraqis only kidnap American sympathizers, the enemies of the Americans have nothing to fear.

(Doornbos tells them they're out of their mind.)

But they knew better. When we arrived at Baghdad Airport, I was waiting for a jeep from the American army to come pick me up. I saw one of the Italian women walking around crying. An Iraqi had stolen her computer and television equipment. They were standing outside shivering, waiting for a cab to take them to Baghdad.

With her bias Sgrena did not only jeopardize herself, but due to her behavior a security officer is now dead, and the Italian government (prime minister Berlusconi included) has had to spend millions of euros to save her life. It is to be hoped that Sgrena will decide to have a career change. Propagandist or MP perhaps. But she should give up journalism immediately.

Rolli traduce le parti salienti:
“Stai attenta a non farti rapire” ho detto alla giornalista italiana che era seduta accanto a me nell’aereo che ci portava a Bagdad. “Oh no” ha detto “Non può succedere. Noi siamo dalla parte del popolo iracheno oppresso. Gli Iracheni non hanno intenzione di sequestrarci”.
Non è molto cortese essere critici verso una collega. Ma l’atteggiamento della Sgrena è una vergogna per il giornalismo. O non è lei che, sull’aereo, mi ha detto di rimando che “sono proprio i giornalisti come te che non aiutano il popolo iracheno”? “Gli americani sono i peggiori nemici dell’umanità” mi hanno detto le tre donne dietro di me, perché la Sgrena andava in Iraq con due colleghe italiane che, come lei, odiavano gli americani.
(…)
“Non capisci la situazione. Siamo anti-imperialiste, anti-capitaliste, comuniste” dicevano. Gli iracheni sequestrano solo chi simpatizza per gli americani, i nemici degli americani non hanno niente da temere”.
(Doornbos dice loro che sono fuori di testa)
Ma loro sapevano giudicare meglio. Quando siamo arrivati all’aereoporto di Bagdad, stavo aspettando che una jeep americana mi venisse a prelevare. Ho visto una delle italiane che girava gridando. Un iracheno le aveva rubato il computer e l’equipaggiamento televisivo. Erano rimaste fuori a tremare, mentre aspettavano un taxi che le portasse a Bagdad.
Con il suo pregiudizio la Sgrena non solo ha messo a repentaglio sé stessa, ma a causa della sua condotta un ufficiale dei servizi è morto, e il governo italiano (incluso il primo ministro Berlusconi) ha dovuto pagare milioni di euro per salvarle la vita. C’è da sperare che la Sgrena decida di cambiare carriera. Propagandista o parlamentare forse. Ma dovrebbe lasciar perdere il giornalismo immediatamente."
Che dire? Se davvero la Sgrena e le altre eroiche giornaliste impegnate, con grande sprezzo del pericolo, nella resistenza mondiale al capitalismo sono così convinte che il comunismo sia il Paradiso in Terra e che l'America (con tutti gli annessi e connessi: cosette certo di poco conto, meramente, marxianamente "sovrastrutturali" - come ad esempio la democrazia, la libertà economica, politica e individuale, il pluralismo - ma a cui il sottoscritto è scioccamente affezionato) sia la peggiore minaccia per l'umanità, perchè non ne traggono le necessarie conseguenze e vanno a vivere e a lavorare in una delle tante "zone liberate" del pianeta?

Penso in particolare a Cuba, alla Corea del Nord, alla Cina comunista (non parliamo dei vili lacché imperialisti di Taiwan, per carità!), ma anche alle ridenti terre islamiche non ancora lordate, come purtroppo l'Irak, dal contagio democratico.

Non sto facendo della facile ironia a buon mercato, dico sul serio: perché continuare a soffrire in questi schifosi Paesi occidentali devastati dal cancro del liberalismo, oppressi da questo maledetto libero mercato tanto diverso dalla sana, vecchia, efficientissima (lo si è visto, no?) economia socialista, centralizzata e pianificata?

Perché subire l'affronto, come giornaliste, di doversi confrontare tutti i giorni con persone che (incredibile!) la pensano diversamente da te e di dovere, ogni santo giorno, inventarsi qualche nuova balla propagandistica per convincerle che l'Occidente è il Male Assoluto, e che solo nel comunismo sono riposte le speranze dell'umanità?

Perchè continuare a vivere in un Paese, anzi in un Sistema che ti permette di sparare qualunque cazzata ti passi per la testa o di esprimere una qualunque critica al Governo senza finire in prigione per vent'anni, dove nessuno si sogna di negare il tuo diritto a possedere un'auto, una casa, dei beni personali (mica come nel paradiso descritto da Bertinotti, finalmente libero da quel retaggio medievale che è la proprietà privata!) , dove gli anticomunisti e i non-comunisti circolano liberamente per le strade, liberi di complottare contro il Sol Dell'Avvenire - e quindi, in definitiva, contro l'Umanità - anziché essere rinchiusi negli appositi Istituti Psichiatrici e nei Centri di Rieducazione Ideologica?

Chi scrive ormai non ha più speranza, è stato irrimediabilmente avvelenato dalle tossine del liberalismo, e non ha neanche più la forza e la lucidità mentale per rendersi conto di quanto miseranda sia la sua condizione di schiavo del capitale, per rendersi conto di essere vittima di un sistema oppressivo, autoritario, criminale e feroce oltre ogni immaginazione: ma voi siete "anti-imperialiste, anti-capitaliste, comuniste", voi siete tuttora in grado di vedere oltre la cortina fumogena della cosiddetta "democrazia" borghese, voi siete ancora in grado di constatare che in realtà il Re è nudo, voi avete ancora l'intelligenza e la lucidità necessarie per non farvi inghiottire dalla Grande Farsa capitalistica: approfittatene, e fuggite via finché siete in tempo, prima che Il Sistema normalizzi anche voi!

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