lunedì 3 marzo 2003

Ci sono morti che pesano come montagne, e altre leggere come piume



Il terrorismo è una strada senza uscita.



Questo gli assassini delle Brigate Rosse - Partito Comunista Combattente non possono non saperlo, a meno che non siano ancora più ciechi e fanatici dei seguaci di Bin Laden: la loro cosiddetta "lotta armata" non porterà da nessuna parte, servirà solo - come già in passato - a produrre una scia di sangue, di dolore e di morti inutili.



Non ricordo più chi ha detto che "il male esiste".



Chiunque fosse, sono d'accordo: ci sono persone fondamentalmente, intimamente malvage, persone irrecuperabili per la società.



Chi si rende colpevole di omicidi totalmente, palesemente inutili come quelli dei brigatisti (cosa pensano di ottenere? abbattere uno Stato europeo, membro della NATO, e sopraffare una democrazia moderna, complessa e articolata, con la forza delle armi? e, per dirla col loro eroe Stalin, di quante divisioni dispongono per fare ciò?) non può aspettarsi la mia compassione.



Preferisco riservarla al poliziotto ucciso - Emanuele Petri, 48 anni, sposato e padre di un ragazzo di 18 - e al suo collega ferito durante la sparatoria di ieri sul Roma-Firenze.



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