mercoledì 3 novembre 2004

Colpiscine uno per educarne cento


Theo van Gogh, 47 anni, diretto discendente del fratello del grande pittore Vincent Van Gogh, è stato ucciso in Olanda da un giovane marocchino.



Si tratta di un omicidio politico: Van Gogh aveva ricevuto minacce di morte da estremisti islamici dopo che la tv olandese aveva trasmesso il suo film "Sottomissione" sul Corano e sulla violenza contro le donne nella società islamica.



Ora stava girando un lungometraggio sull'assassinio di Pim Fortuyn, il leader politico olandese ucciso da un estremista nel 2002: non lo finirà mai, i nazisti islamici hanno provveduto a tappargli la bocca una volta per tutte.



Certo quel buffone falso e arrogante di Michael Moore non corre di questi rischi: i suoi "documentari", in realtà dei volgari polpettoni propagandistici degni di un indymediano qualunque, sono premiati a Cannes, sono diffusi in Medio Oriente da organizzazioni di stragisti islamici come Hamas, vengono citati nientemeno che dal Grande Uomo in persona, Osama Bin Laden, e in Italia vengono trasmessi in TV e distribuiti in allegato ai soliti "giornali indipendenti" (ma indipendenti da che? dalla realtà dei fatti, verrebbe da rispondere).



Dal Corriere della Sera:
Un omicidio dai risvolti inqiuetanti. Il regista Theo van Gogh, 47 anni e nipote del grande pittore, un controverso regista ed editorialista olandese noto per aver girato un film sulla violenza contro le donne nella società islamica (Submission), è stato prima accoltellato e poi ucciso ad Amsterdam con un colpo di pistola.



Il sospetto assassino è stato arrestato da un poliziotto che era nelle vicinanze che lo ha disarmato dopo averlo colpito con la pistola ad una gamba.

Il procuratore Leo de Wit che si occupa del caso ha spiegato che il sospetto assassino che è stato arrestato, ha 26 anni ed è di origine marocchina, pur possedendo la doppia nazionalità marocchino-olandese.



CHI ERA LA VITTIMA - Van Gogh autore di 20 film alcuni dei quali presentati al Festival di Cannes, stava preparando un lungometraggio sulla morte di Pim Fortuyn il leader politico olandese di destra assassinato da un estremista nel maggio 2002. Il film si sarebbe dovuto intitolare "0605", la data dell'omicidio di Fortuyn.

Van Gogh aveva ricevuto minacce di morte da estremisti islamici dopo che la tv aveva trasmesso il suo film "Sottomissione" sul Corano e sulla violenza contro le donne nella società islamica.



Aveva realizzato il film con l'olandese Ayaan Hirsi Ali, una rifugiata somala impegnata in politica che ha ottenuto la cittadinanza olandese dopo essere sfuggita ad un matrimonio combinato 12 anni fa. La donna è sotto la protezione della polizia dopo aver ricevuto minacce di morte a seguito della trasmissione del filmato sulla tv nazionale olandese.



LA REAZIONE DEL GOVERNO - Il primo ministro olandese, Jan Peter Balkenende, e il ministro della giustizia, Piet Hein Doner, e quello per gli affari interni, Johan Remkes, hanno anticipato la riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, prevista all'Aja. "È una situazione orribile che non possiamo accettare", è stata la reazione del governo olandese affidata al ministro della Giustizia. Il primo ministro olandese ha linvece anciato un appello per evitare che sul movente dell'omicidio di Van Gogh "si giunga a conclusioni affrettate". "Faccio appello a tutti affinchè non si traggano conclusioni affrettate" sui motivi dell'assassinio, ha detto in un comunicato stampa il premier olandese che definisce Van Gogh "un campione della libertà di espressione". "Sarebbe inaccettabile se la libertà di espressione fosse all'origine di questo brutale omicidio", ha sottolineato il primo ministro. Anche la regina Beatrice - in un comunicato della casa reale - ha commentato l'omicidio dicendosi "scioccata e stupefatta" da quanto avvenuto.


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