domenica 9 aprile 2006

Prove generali di felicità al potere

Massimo D'Alema: "E' interesse del Paese che il risultato elettorale non metta Berlusconi nelle condizioni di essere il leader dell'opposizione".

E' interesse del Paese.

Evidentemente, qual è l'interesse del Paese lo decide D'Alema, non i cittadini, non gli elettori, non il Paese.

A proposito: ma non era il "moderato e rassicurante" (?) Prodi, il futuro Capo del Governo?
Ancora non si è insediato che già la sinistra lo scavalca, avallando di fatto le affermazioni di Berlusconi ("Prodi è solo un prestanome messo lì per non spaventare gli elettori moderati, ma i veri leader dello schieramento sono ben altri")?

Pare quindi che, nell'interesse del Paese ("per il bene dell'Italia", come da titolo del loro progamma) il futuro (?) governo D'Alema-Bertinotti (stendiamo un velo pietoso sulla testa di legno che si appresta a firmare gli assegni in bianco), farà sì che alle prossime elezioni si possano presentare solo candidati simpatici, carini, politicamente corretti ma, soprattutto, politicamente innocui: i candidati veramente pericolosi, quelli in grado di mettere in forse una loro riconferma alla guida del Paese, verranno messi preventivamente in condizione di non nuocere - insomma, altro che leggi ad personam: aspettiamoci delle leggi contra personam, e per giunta "nell'interesse del Paese" (e non nell'interesse di chi ha occupato la stanza dei bottoni, per carità: loro votano pensando al bene comune, si sa...).

Questa cosa mi suona perlomeno altrettanto inquietante quanto la "felicità" che Prodi vorrebbe "organizzare" per tutti noi: anche in questo caso, evidentemente a sinistra sanno che cosa rende felici gli italiani (loro sono moralmente e antropologicamente superiori, si sa, quindi queste cose le sanno, e basta) e faranno di tutto per procurarglielo - che gli italiani lo vogliano o no.

Buon voto a tutti.

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