giovedì 5 febbraio 2009

Eluana, decreto contra personam: prime reazioni e iniziative dai blog

Come avevo scritto nel post precedente, un eventuale decreto-legge sul caso Englaro si configurerebbe come una violazione senza precedenti del principio della separazione dei poteri che sta alla base del moderno Stato di diritto: là dove la separazione fra i poteri dello Stato, e la sua implicita funzione di controllo e di argine contro gli abusi dell'esecutivo viene soppressa o vanificata de facto (come nei Paesi comunisti o nazi-fascisti) non si può più parlare di "regime di democrazia" ma di regime autoritario.

Nella blogosfera cominciano a prendere forma delle iniziative contro l'eventualità che questo decreto venga effettivamente emanato e, peggio ancora, avallato dalla firma del Presidente della Repubblica, supremo Garante della Costituzione.

Segnalo qui le prime due:

1. il Gabibbo invita a inviare via e-mail al Presidente Napolitano il seguente testo:

Signor Presidente,
Le scrivo per chiederle di non controfirmare il decreto legge che sembra essere di prossima presentazione alla Sua attenzione in materia di disposizioni sulla fine vita.
La disposizione è evidentemente priva dei requisiti di necessità e urgenza previsti dall’articolo 77 della nostra Costituzione e contrasta con la definizione di legge come “provvedimento di carattere generale” che e incontrovertibilmente patrimonio della nostra cultura costituzionale.
Non può ignorarsi infine che tale provvedimento, se approvato, avrebbe come finalità quella di vanificare pronunce irrevocabili della Magistratura nei suoi più alti gradi di giudizio.
Chiedo a Lei, Signor Presidente, di non sottoscrivere un provvedimento che è palesemente dettato da esigenze di mera contingenza, rispetto al quale la Nazione è profondamente divisa e che rappresenterebbe un gravissimo precedente rispetto al diritto fondamentale di ogni persona di decidere della propria esistenza.
La ringrazio per l’attenzione.
2. Giulia Innocenzi propone di abbrunare il proprio avatar:

Il decreto legge che il Governo sarebbe pronto a varare segna la fine dei diritti in Italia. Con il Parlamento annullato delle sue funzioni, soltanto la mobilitazione dei cittadini può arrestare la soppressione dei diritti attuata dal decreto. Per questo, ti chiedo di pubblicare in ogni dove (come foto del profilo su Facebook, sul tuo blog, su tutti i social network) un riquadro nero, che indichi la fine del diritto in Italia. Non lasciare che le sentenze dei giudici e che la volontà dei cittadini sul proprio corpo, conquiste che hanno richiesto millenni di storia dell’umanità, vadano vanificati nel nostro Paese! Dimostriamo che il web non è solo un fiume di parole, ma può essere fonte di una politica attiva ed efficace!

Altre iniziative, probabilmente, seguiranno sul Web; per intanto segnalo, nel "mondo reale", un presidio di Benedetto Della Vedova e dei Riformatori Liberali davanti a Palazzo Chigi.

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