mercoledì 21 marzo 2007

A proposito di "censura di regime" e di maturità democratica della sinistra


Prendo spunto da un post di Daw intitolato "C'è privacy e privacy, ma un unico Garante"
Quando c'erano in ballo Anna Falchi e Stefano Ricucci dov'era il Garante della privacy? Quando c'era in ballo Barbara Berlusconi dov'era il Garante della privacy? Quando c'era in ballo Aida Yespica dov'era il Garante della privacy? Quando c'erano in ballo Sottile dov'era il Garante della privacy? Quando c'erano in ballo le letterine e le veline dov'era il Garante della privacy? Ad aspettare Sircana, probabilmente.

ps Quelle foto di Sircana esistono veramente. Questo non cambia la sostanza: il portavoce del Governo può fare quello che crede. Pero' qualche osservazione va fatta: a) Sircana aveva negato tutto (quindi ha mentito) b) si era definito una persona "perbene" (quindi ora non lo è più?) c) i moralisti di sinistra basavano la loro difesa sul fatto che quelle foto non fossero vere d) le foto le aveva comprate Oggi, settimanale Rcs, per non pubblicarle (perchè?) e) Rivalutiamo Lapo.


Anche in questo caso, pensate se durante il "regime del neo-duce Berlusconi" la Rizzoli-Corriere della Sera avesse acquistato delle foto "imbarazzanti" del portavoce di Berlusconi al fine non di pubblicarle ma di tenerle ben nascoste in un cassetto; immaginate se, a seguito di uno "scandalo vallettopoli" (sic) come quello attuale, il Garante di punto in bianco avesse emesso un editto che di fatto limita la libertà di espressione dei cittadini e la libertà di stampa dopo e soltanto dopo che dallo scandalo fosse emerso il nome del portavoce di Berlusconi e la notizia delle foto nascoste per mesi; immaginate le reazioni degli intellettuali (soi-disant) e della stampa di sinistra, immaginate il putiferio scatenato dai blog dei "resistenti" alla Moretti o alla Borrelli, le accuse di regime mediatico, di censura degna di una repubblica delle banane sudamericana, di attentato alla libertà dei cittadini e alla stessa Costituzione italiana, i comitati "spontanei" di cittadini (naturalmente "democratici"), le raccolte di firme, le interrogazioni parlamentari con annessa richiesta di dimissioni per il portavoce, per Berlusconi e per il governo tutto, gli immancabili ricorsi alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea...

Vedete succedere niente di tutto questo, in questi giorni?

Naturalmente no: oggi al governo ci sono "i buoni", e i buoni per definizione non possono che fare cose belle, buone e giuste, no?
Tranquilli, quindi, non c'è niente da preoccuparsi: continuate a sorridere, e a lasciare che Prodi e il suo governo di moralmente e antropologicamente superiori continuino a "organizzare anche un po' di felicità per gli italiani" (Romano Prodi, nel corso di uno dei faccia a faccia con Berlusconi durante la recente campagna elettorale).
Già, anche. Nei ritagli di tempo fra una porcata e l'altra, diciamo.

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