venerdì 12 maggio 2006

Scurdammoce 'o passato? Meglio di no, stavolta

A Napoli, dopo ormai quasi quindici anni dal famoso "Rinascimento napoletano" annunciato - strombazzato - ai quattro venti e mai tradotto in realtà da Bassolino, dalla Jervolino e dai loro amici e sodali, la situazione è questa: come rimedio ultimo contro i continui scippi, anche di orologi di marca, di cui sono vittime principalmente - ma non solo - i turisti, si faranno trovare ai suddetti turisti, in albergo, degli orologi di plastica del valore di pochi euro da portare al polso al posto dei vari Rolex & C., che verranno gelosamente custoditi in albergo.
Praticamente una resa senza condizioni alla piccola malavita e alla cultura diffusa dell'illegalità, un miserabile fallimento delle politiche "progressiste" che avrebbero dovuto portare a una maturazione del tessuto sociale e culturale e a un riscatto civile e morale della prima città del Sud.
Insomma, l'ennesima vergogna nazionale - una città, al di là degli ovvi e scontati distinguo, platealmente (quasi ferocemente) refrattaria al concetto di legalità - trasformata in farsa, in barzelletta per leghisti, in aneddoto folkloristico già pronto per fare il giro del mondo (immagino i titoli di giornali come la "Bild" o il "Sun"), tanto per dare l'ennesimo colpo all'immagine che di Napoli, dell'Italia e degli italiani hanno all'estero.
Se lo ricordino, questo, gli elettori napoletani.

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