venerdì 5 maggio 2006

Attentato a Kabul, uccisi due alpini

Nel pomeriggio nuovo attentato contro i militari italiani, questa volta in Afghanistan: un ordigno è esploso poco fuori Kabul al passaggio di due blindati degli alpini, facenti parte della forza multinazionale. Non è chiaro se si sia trattato di una mina o di una IED (Improvised Explosive Device), in pratica una roadside bomb come quella che ha colpito i nostri militari a Nassiriya pochi giorni fa.
Nell'esplosione sono rimasti uccisi Manuel Fiorito, 27 anni, tenente del II Reggimento alpini di Cuneo, e Luca Polsinelli, maresciallo ordinario dell'Esercito, in forza al IX Reggimento Alpini dell'Aquila.
Altri quattro militari italiani sono rimasti feriti: sono i caporal maggiori Giarracca, Clementini e Rivano, e il primo caporal maggiore Mastromauro, tutti del secondo reggimento alpini di Cuneo. Le loro condizioni non destano preoccupazioni: sono stati tutti prelevati dall'area dell'attacco dagli elicotteri italiani di supporto e trasportati al vicino ospedale da campo tedesco.
Questa ondata di attacchi contro le forze italiane prima in Irak e ora in Afghanistan fa ritenere che sia in atto una strategia che tende a mettere sotto pressione il prossimo esecutivo: ai tempi del governo Berlusconi era chiaro ai terroristi che nessun attentato avrebbe mai convinto gli italiani a ritirarsi, ora invece la nuova maggioranza e la nuova compagine di governo vedono al loro interno forze che da sempre si sono dichiarate a favore di un ritiro dalle zone calde - per non parlare poi di quelle aree, si spera marginali, che o inneggiano apertamente ai terroristi chiamandoli "resistenza" o comunque fanno finta di non vedere le bandiere bruciate nelle piazze e di non sentire gli ormai usuali cori di "10, 100, 1000 Nassiriya".
Evidentemente tutto questo viene visto dai terroristi come un segnale di divisione e quindi di debolezza: ecco quindi che tentano, nel loro modo sanguinario, di fare leva sulle contraddizioni presenti all'interno della nuova maggioranza.
Sarebbe bene che il nuovo governo, proprio per dare una risposta chiara e inequivocabile a queste pressioni, rendesse chiaro fin d'ora che l'agenda politica italiana non può essere e non sarà condizionata dalle azioni scellerate di un branco di fanatici terroristi - piccola nota a margine: sarebbe anche bene che alcuni squallidi e ributtanti individui, primo fra tutti il signor (da me non verrà mai chiamato "onorevole") Pecoraro Scanio, si astenessero in futuro dallo sghignazzare senza ritegno durante i funerali dei nostri caduti: in alternativa, se proprio incapaci di trattenersi, si astengano dal presenziare ipocritamente a tali cerimonie.

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