mercoledì 11 giugno 2008

Robin Tremonti, un socialista in calzamaglia


Qualche anno fa Mel Brooks girò una parodia (l'ennesima) dei film dedicati a Robin Hood, il bandito gentiluomo che rubava ai ricchi per dare ai poveri (fra cui se stesso, of course) e la intitolò "Robin Hood, un uomo in calzamaglia".

Nei giorni scorsi abbiamo assistito in Italia alla nascita di un nuovo Supereroe, anzi di un eroe Super senza piombo: Robin Tremonti - più che un uomo qualunque, un socialista in calzamaglia.

Tremonti è l'ideatore di quella che è stata ribattezzata dai media come "Robin Hood tax", la risposta tremontiana al continuo rincaro dei prezzi dei carburanti, una tassa che dovrebbe colpire gli "extra-profitti" dei petrolieri.

Ora, a parte il fatto che se si aumentano le tasse ai petrolieri i petrolieri provvederanno a difendersi di conseguenza (magari aumentando i prezzi, che dite? ricordate come è andata a finire la faccenda dell'abolizione dei costi di ricarica sui cellulari?), da quando in qua un governo "liberale" parla di "extra-profitti"?

Da quando in qua un governo "liberale" stabilisce, in puro stile Socialismo Reale, cosa è profitto "normale" e cosa è profitto "extra" - cioè eccessivo, esagerato, "cattivo"?

Non esistono "extra-profitti", esiste solo "il" profitto: principale (anzi unico) dovere di una azienda è produrre profitti, ovviamente nel rispetto delle leggi vigenti: pagando le tasse, espandendosi, creando nuovi posti di lavoro e fornendo al mercato prodotti o servizi innovativi o migliori l'azienda che produce profitti contribuisce così "naturalmente" a elevare il livello medio di benessere della Nazione.

In quest'ottica, l'idea di adottare misure punitive nei confronti di una azienda o di un intero settore "colpevole" di guadagnare troppo mi appare moralmente oscena, e contraria agli interessi generali della comunità.

Se il governo vuole realmente venire incontro alle richieste dei pescatori, dei trasportatori, degli agricoltori e dei consumatori in generale la strada da seguire è una sola: ridurre la disastrosa pressione fiscale sui carburanti, che attualmente si aggira intorno ai due terzi del prezzo "alla pompa", iniziando magari dalla cancellazione delle infinite "una tantum" diventate nel corso dei decenni altrettante "una semper".

Per fare qualche esempio a caso, ancora oggi gli automobilisti ogni volta che fanno il pieno pagano per il disastro del Vajont, per il terremoto del Belice, per sostenere le guerre dell'Italia monarchica e fascista in Abissinia, Cirenaica e Tripolitania...

Insomma: da liberale, vorrei sentire dagli esponenti di questo governo "liberale" meno sciocchezze in stile Piano Quinquennale Sovietico; da liberale, vorrei vedere mettere in pratica da questo governo almeno l'ABC del liberalismo in economia; last but not least, da liberale e da uomo pacifico vorrei tanto che questo governo si decidesse, dopo sei-sette decenni ormai, ad abolire il prelievo fiscale destinato a finanziare lo sforzo bellico volto a "Consolidare L'Ascesa Del Secondo Impero Romano" e/o a "Spezzare Le Reni Alla Grecia".

E' chiedere troppo?

2 commenti:

  1. semplicemente grandiosa risposta ad un ministro socialista che affondera' l'Italia e quello scemo di premier che l'ha messo li.......

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  2. semplicemente grandiosa risposta ad un ministro socialista che affondera' l'Italia e quello scemo di premier che l'ha messo li.......

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