sabato 28 giugno 2008

Il premier fa un lavoro da magnaccia


Così oggi Di Pietro. Che dire? Mi pare la prova provata del fatto che non si può prendere un asino e sperare che col tempo si trasformi magicamente in un cavallo di razza: signori si nasce, come diceva Totò.

Ah, a proposito di raccomandazioni:

Viva la legalità. La figlia di Antonio Di Pietro come Pellegrino Mastella al Campanile: raccomandata.

Legalità e Giustizia. Peccato che si chiami Italia dei Valori, ma il partito di Tonino ha sempre sbandierato questi valori nei punti programmatici della sue liste. Bene, c'è odore di Campanile, ovvero il giornale dell'Udeur in cui Mastella aveva infilato il figlio e la fidanzata (ora moglie) per farli diventare giornalisti professionisti.

Oggi scopriamo che Tonino ha fatto la stessa cosa. Infatti, un nodo è venuto al pettine dalle colonne de Il Giornale: la figlia, Anna, è stata raccomandata con insistenza dal padre per ottenere un contratto da professionista, pur non essendosi mai presentata in redazione. Ilo Vergani riporta nei commenti del blog di Di Pietro la cronistoria della vicenda di nepotismo. Ecco quanto riporta Il Giornale:

Anna Di Pietro è brillante, di bella presenza, studentessa all'università Bocconi e parla con quell'accento milanese che non ha mai intaccato la cadenza molisana del papà.

Nel marzo 2006 viene assunta dalla Editrice Mediterranea, la società che pubblicava il giornale dell'Italia dei valori: nella redazione romana di via della Vite, una splendida traversa di via del Corso, raccontano però di non averla mai vista, nemmeno per ritirare le buste paga. Insomma, sulla carta è assunta a tutti gli effetti per svolgere il praticantato che dà diritto a sostenere l'esame da professionista. Solo che non ha mai lavorato.

Se attaccato ingiustamente, il caro Di Pietro dovrebbe rispondere, come ha fatto qualche giorno fa per la candidatura di De Magistris. Ma quello che temiamo è il silenzio (assenso) e l'apparentamento al suo miglior nemico: Clemente Mastella. Di Pietro, che delusione.

La storia completa (risalente a Febbraio 2008) sul Giornale.

3 commenti:

  1. Mi spiace per te, ma a me il professore di italiano e di buone maniere Di Pietro, non mi ha mai deluso. Su di lui, non ho mai scommesso una cicca, neppure ai tempi di mani-pulite (dette anche Manette-Lucenti)

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  2. non mi pare di avere mai detto di essere deluso da di pietro: tale era quando a sinistra lo definivano un fascistone e un magistrato-questurino, tale è adesso che a sinistra lo scambiano per il novello diliberto (posto che paragonarlo a diliberto significhi fargli un complimento: io mi offenderei)

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  3. Beh, paragonare qualcuno al Dili, mi sembra troppo... :-)
    Comunque il ragazzo è sulla buona strada!

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