venerdì 7 novembre 2008

Uomini abbronzati e donne-scimmia in menopausa

Ovvero, due pesi e due misure. C'è gente che a quanto pare divide ancora gli italiani in buoni e cattivi, senza vie di mezzo: per definizione, se fai parte di quella che genericamente viene definita "sinistra" sei un buono, se invece fai parte di quella che genericamente viene definita destra - o non fai parte della sinistra: le due cose in Italia vengono considerate equivalenti - sei un cattivo.

Se appartieni alla Razza Eletta dei "buoni" moralmente e antropologicamente superiori allora - per parafrasare una vecchia rèclame di Carosello - con quella bocca, quel sorriso e quei denti bianchi e splendenti puoi dire tutto quello che vuoi; se invece hai la disgrazia di appartenere alla tribù dei cattivi subumani di destra (o di "non-sinistra") allora, semplicemente, non hai una bocca: hai una cloaca, al suo posto, e faresti bene a tenerla sigillata.

Succede così che dare - senza cattiveria, in via del tutto amichevole, anche se in un contesto forse infelice - dell'abbronzato a un nero è imperdonabilmente volgare, razzista e fascista, mentre dare con cattiveria della donna-scimmia afflitta da problemi di menopausa a una nera è fortemente democratico, progressista e di sinistra.

Non ci credete? Leggete, qui sotto, quello che avevo scritto altrove circa un anno e mezzo fa:


Durante un rapido scambio di opinioni su Ann Coulter con una delle mie 24 (o forse quattro?) affezionate lettrici mi è capitato di citare Lidia Ravera: in particolare, ho ricordato il famoso episodio dell'articolo pubblicato sull'Unità (e dove, se no?) in cui la Ravera fra le altre cose definisce Condoleeza Rice una "donna-scimmia".

Camillo (Christian Rocca) sul Foglio all'epoca ne ha parlato così:
"Condi Rice apparterrebbe alla categoria delle "donne-scimmia" e, da "donna-scimmia" nera e favorevole alla dottrina del first strike, deve sapere che in Italia c'è una isterica de sinistra che ha scritto: "In quanto femminista, lo sparerei direttamente a lei, il colpo". L'isterica de sinistra ha scritto (sul giornale che si merita) che "Condoleezza Rice, è certamente afflitta da una vita di mestruazioni a cui, probabilmente, data l'età, è seguita la mai troppo rimossa menopausa".
Riassunto: un'isterica de sinistra dice di una ragazza nera dell'Alabama (le cui amiche sono state bruciate vive) che appartiene alla categoria delle "donne-scimmia", che le sparerebbe, che le mestruzioni le hanno dato alla testa e che ora, "data l'età" e le cose che fa, si vede che è in menopausa. La Calderoli de sinistra si chiama Lidia Ravera. Il giornale naturalmente è L'Unità. Il resoconto è di Annalena Benini sul Foglio di venerdì. A sinistra nessuno s'è indignato per i toni razzisti e misogini. Ora immaginate se queste volgarità le avesse dette Calderoli."
(27 novembre 2004)

Insomma, da una parte la "donna-scimmia negra con le mestruazioni" che è nata e cresciuta in un contesto razzista come quello dell'Alabama di qualche decennio fa ed è riuscita a farsi strada nonostante tutti gli "handicap" legati alla sua condizione di donna di colore; la donna-scimmia che a soli 33 anni di età insegnava, non studiava, ad Harvard; la donna-scimmia che, nella sua veste politica di ministro degli esteri dell'unica superpotenza globale rimasta dopo la caduta dell'Unione Sovietica, è di fatto la donna più potente del pianeta; dall'altra una femminista bianca e antropologicamente superiore che in vita sua ha prodotto, come principale lascito per l'umanità, un libercolo che inizia così:
"Cazzo. Cazzo cazzo cazzo. Figa. Fregna ciorgna. Figapelosa, bella calda, tutta puzzarella. Figa di puttanella..."

Sicuro, la superiorità morale e antropologica della Ravera - e della sinistra - salta subito agli occhi.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.