lunedì 5 febbraio 2007

Eh no, caro Bertinotti


Dopo l'ennesima polemica suscitata dall'ennesima uscita infelice (sto facendo generosamente ricorso a un garbato eufemismo) del deputato di Rifondazione Comunista Francesco Caruso, Bertinotti cerca malamente di scantonare:
«Non intendo replicare. Non sono l'angelo custode di Caruso». Lo dice il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, dopo le polemiche sulle dichiarazioni del deputato indipendente eletto nelle liste di Rifondazione Comunista sulla tragedia di Catania. «È un deputato - aggiunge Bertinotti - e si assume la responabilità di quello che dice. Ognuno dice la sua...». A chi gli ricorda che la Cdl lo ritiene responsabile della candidatura di Caruso, Bertinotti replica: «Non capisco cosa si voglia dire. Caruso lo hanno votato».

Eh no, bertinottino caro: Caruso "lo hanno votato" semplicemente perché tu e i tuoi colleghi di partito lo avete messo in lista in posizione strategica, e tutti sanno che con la sciagurata legge elettorale voluta dal centrodestra - che di fatto elimina le preferenze, e consegna alle segreterie dei partiti il potere di fare nominare chiunque vogliano, anche il famoso cavallo di Caligola - a "essere votati" sono solo e soltanto i candidati scelti e graditi dai vertici di partito: nascondersi adesso dietro la "volontà degli elettori" mi pare veramente una cosa squallida, indegna della terza più alta carica dello Stato.

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