venerdì 8 ottobre 2004

Strage di turisti in Egitto: non e' la prima volta


Già nel 1997 un gruppo fondamentalista islamico (fra i nomi coinvolti spiccava quello del dottore egiziano attuale numero due di Bin Laden, al Zawahiri) aveva fatto strage di turisti stranieri al tempio di Luxor, nel Basso Nilo: il 17 novembre 1997, in un attacco armato rivendicato da Al-Jama al-Islamiya, nell'importante sito archeologico di Luxor vengono uccise oltre settanta persone, tra cui 58 turisti stranieri. I fondamentalisti decidono di colpire l'industria turistica, una delle risorse economiche più importanti dell'Egitto. In un altro attentato al Cairo, vengono uccisi nove turisti tedeschi. Il settore subisce danni enormi. Ancora oggi le agenzie turistiche di tutto il mondo promuovono soggiorni a Sharm El Sheikh, definita "località del Mar Rosso", evitando di dire che si trova in Egitto.

In occasione della strage di Luxor le vittime furono soprattutto turisti svizzeri (circa quaranta), giapponesi e inglesi; i fondamentalisti islamici spararono sui turisti inermi, appena scesi dagli autobus, con pistole e armi automatiche, inseguendo chi cercava di fuggire fin dentro l'ingresso dei templi.

Vennero uccisi anche alcuni egiziani presenti sul posto, in gran parte poliziotti; una comitiva di turisti italiani si salvò per una questione di minuti, "grazie" a un provvidenziale ritardo nella tabella di marcia del loro tour guidato ai monumenti.



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