lunedì 22 novembre 2010

Un Bocchino al giorno leva Fini di torno

Dall'ANSA apprendo che Italo Bocchino ha dichiarato che in caso di elezioni Berlusconi non potrà usare il nome e il simbolo del PdL "perché sono in comproprietà con Fini".
La cosa interessante, però, è un'altra: Bocchino ha aggiunto che Berlusconi non potrà neanche utilizzare il nome "il vero centrodestra" perché, udite udite,
"dal 17 maggio scorso 'il vero centrodestra' e' stato registrato da noi all'ufficio marchi e brevetti di Roma. Una ragione in piu' che prova che il suo non sara' il vero centrodestra italiano"
Dal 17 Maggio: da subito dopo la vittoria del PdL e del centrodestra alle amministrative; dal 17 Maggio: mesi e mesi prima della rottura ufficiale col PdL e con Berlusconi e del patetico tentativo di accollarne la responsabilità ("che fai, mi cacci?") a quest'ultimo.
A questo punto c'è ancora qualcuno, fra gli elettori del centrodestra, che dubita del fatto che la rottura - il vero e proprio tradimento degli elettori del PdL e del mandato da loro conferito anche a Fini, prima ancora che di Berlusconi - sia stata voluta e progettata a tavolino da Fini, contro ogni buonsenso, contro gli interessi del centrodestra e dei suoi elettori e ancora prima contro gli interessi della governabilità e quindi del Paese?
Ora, grazie a Bocchino, abbiamo la conferma ufficiale del fatto che Fini non è altro che un viscido individuo, un omuncolo, un quaquaraqua che per motivi di invidia e di odio personale - resosi conto di essere destinato a rimanere un eterno numero due, o peggio- non ha esitato a tradire il mandato ricevuto dai suoi elettori e a gettare il Paese in una crisi di cui non si sentiva proprio il bisogno.
Sarebbe questo "il vero centrodestra" registrato "già dal 17 Maggio" (sic) "presso l'ufficio marchi e brevetti" (ri-sic)?
Ho come l'impressione che stabilirlo non spetti né a Fini nè al suo Bocchino personale né a un burocrate del suddetto ufficio ma agli elettori, come si usa in democrazia: solo andando al voto potremo stabilire chi rappresenti il "vero" centrodestra, e se gli elettori si riconoscono davvero nel "Futuro" e nella "Libertà" in versione finiana: un "futuro" di inciuci da Prima Repubblica, accompagnato dalla "libertà" di essere succubi di Bersani o Vendola - noti esponenti del "vero centrodestra", giusto?

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