sabato 5 novembre 2005

Esercitazione antiterrorismo a Mestre

Domani dalle 09:30 all'Auchan di Mestre si svolgerà una "esercitazione di protezione e difesa civile" a cui tutti potranno partecipare.

L'ipermercato sarà aperto e, mentre i clienti faranno la spesa, scatterà l'allarme e verrà disposta l'evacuazione della struttura.

Il volantino in cui si preannuncia l'esercitazione contiene delle indicazioni interessanti - niente di eccezionale, puro e semplice buon senso - che credo sarebbe utile mandare a mente, al di là del fatto contingente:
Un'occasione per imparare come si fa un'evacuazione.

Come per le scuole e i posti di lavoro, occorre imparare come agire anche se viene chiesto di evacuare un luogo diverso: stazioni, centri commerciali, cinema, etc.

Conoscere ciò che è stato predisposto per la nostra sicurezza è molto utile. Perciò quando entri in un edificio nuovo cerca di familiarizzare con l'ambiente. Guarda dove sono i cartelli delle vie di fuga e le uscite di sicurezza.

Cosa fare nel corso dell'emergenza.

Segui le indicazioni fornite dagli altoparlanti e dagli addetti alla sicurezza. Conoscono il luogo e sono stati addestrati per aiutarti e proteggerti.

Potranno chiederti di uscire e andare a casa o di uscire e restare in un luogo che ti indicheranno. C'è sempre una ragione precisa per queste richieste: fai come ti dicono.

Per uscire segui le indicazioni di emergenza. Lasci oggetti personali, valigie, ombrelli, carrelli: li prenderai più tardi, quando non ci sarà più alcun pericolo.

Se c'è qualche persona disabile o anziana in difficoltà cerca di aiutarla o avverti gli addetti alla sicurezza.

Cerca di mantenere tutta la calma di cui sei capace. L'ordine e la calma sono di aiuto per tutti.

Se i tuoi cari possono essere preoccupati, avvisali via telefono che sei in salvo, ma fai telefonate brevi, perché le linee possono servire ai soccorritori.

Come ci si sente in caso di emergenza.

Nelle situazioni di emergenza ci si sente spesso sopraffatti e confusi, come paralizzati. E' normale essere spaventati o arrabbiati.

Si alternano momenti di stanchezza ad altri di eccitazione, l'attenzione e la capacità di concentrazione calano.

Queste reazioni sono tutte normali, è la situazione di emergenza ad essere anormale.

Il miglior modo di reagire è quello di rimanere con i tuoi cari e con i tuoi amici e di collaborare con coloro che ti stanno soccorrendo.

Partecipare alle esercitazioni ti aiuta a sapere cosa fare e ad avere meno paura in caso di emergenza.

Un'attenzione particolare per i figli.

Prendi per mano i tuoi figli, rassicurali e allontanati con loro. In questi momenti per loro quello che conta è la vicinanza dei genitori.

Ascoltali con comprensione ed incoraggiali a parlare di quello che stanno vivendo.

Usa parole semplici e appropriate, con modi gentili, ma decisi.

Parla loro delle cose positive che stanno accadendo (l'aiuto di tante persone, il coraggio e la competenza del personale di soccorso).
Non chiedere loro di comportarsi da "uomini", ma rispetta la loro fragilità.
A quanto pare l'esercitazione verrà trasmessa in diretta anche su alcuni circuiti locali (credo Radio Venezia e, per le televisioni private, TeleVenezia, sulla frequenza 44 UHF).

A margine dell'esercitazione si potrà visitare anche una mostra statica di mezzi di soccorso; l'iniziativa coinvolge a vario titolo: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Suem - 118, Regione Veneto, Provincia di Venezia, Motorizzazione di Venezia, A.R.P.A.V., Croce Rossa Italiana, Croce Verde Mestre, A.R.I. - Associazione Radioamatori Italiana.

Una "piccola" considerazione finale: i civili israeliani hanno a che fare non con esercitazioni come questa ma con attentati reali, con morti e feriti veri da ormai molti, troppi anni.

Nel corso degli ultimi anni, quelli della cosiddetta "seconda intifada", i terroristi suicidi palestinesi hanno ucciso almeno 1.500 civili israeliani fra cui molte donne e bambini: facendo la proporzione fra la popolazione di Israele e la popolazione italiana, è come se in Italia in pochi anni dei terroristi suicidi avessero fatto saltare in aria 15.000 persone inermi.

Nelle zone dove la barriera difensiva (che, a differenza di quanto ripetono gli "imparziali" mass-media italiani - quasi tutti, almeno - non è un muro: solo per meno del 5% della sua lunghezza totale consiste effettivamente in un muro di cemento) è stata completata, gli attentati suicidi sono praticamente cessati, con un calo del numero dei morti e dei feriti abbondantemente sopra il 90%.

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