venerdì 7 ottobre 2005

La nostra Abu Grahib?

Vorrei tanto sentire la versione ufficiale - convalidata però anche da terze parti indipendenti - riguardo a questa cosa, perché se è vera allora le dimissioni di tutti gli attori coinvolti - unità operative, Prefetto, operatori della, sic, "Misericordia", forse anche il Ministro Pisanu - mi sembrano il minimo che si possa chiedere.

Negli Stati Uniti chi commise gli abusi sui prigionieri di Abu Grahib è stato processato - e condannato - dopo una inchiesta portata a conclusione in tempi ragionevoli, se non brevissimi: non vorrei che in Italia nascesse la solita commissione d'inchiesta dai tempi biblici e dall'esito finale già scontato: todos caballeros, e avanti come se niente fosse.

I Centri di permanenza temporanea sono utili e probabilmente indispensabili, ma la testimonianza di Gatti dipinge un quadro che non ha niente a che vedere con gli scopi per cui i CPT erano stati istituiti: pare avere molto a che vedere, invece, almeno nel caso del CPT di Lampedusa, con le violazioni dei diritti umani, con il mancato rispetto della dignità dell'individuo, con la violenza fine a sé stessa, con pratiche indegne di un Paese civile.

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