giovedì 27 ottobre 2005

Cofferati è rock, Bertinotti è lento

Massì, per una volta uso anch'io (ormai è un tormentone) le categorie celentanesche, e ribadisco: nella questione degli sgomberi Cofferati ha ragione, e Bertinotti e i suoi compagni di strada noglobal hanno torto marcio.
In proposito ha già scritto tutto Milton, che riporto fedelmente:
Altro che questione locale, la faccenda del sindaco di bologna e degli sgomberi è di quelle che contano davvero in una polemica politica di solito deprimente. Tutelare il diritto dei lavoratori, della gente onesta a vivere decorosamente senza sbarre alle finestre e ad avere strade sicure e pulite, delle donne a poter circolare anche di notte senza essere molestate significa essere di destra?
Non consentire l’abusivismo edilizio e l’occupazione abusiva ( che negli stessi giorni provocano morti in puglia ) di aree fluviali, contrastare il vagabondaggio ed il lavoro abusivo e minorile significa essere razzisti e fascisti? Chi vede maggiormente esposti a rischio il proprio stile di vita e le proprie conquiste sociali in una grande città europea, chi ha maggiormente bisogno di tutela, i ricchi dei quartieri alti o la gente che abita zone sino ad un recente passato dignitosissime ed oggi ridotte in uno stato miserevole? Spero caldamente che mi venga fatta grazia di minestre riscaldate di trent’anni fa: “zangherì zangherà” era già lancinante decadenza e parodia di un movimento libertario, tremo al pensiero di cosa ne sarebbe il remake, di chi sarebbe il nuovo bifo. Piuttosto rileggiamo Pasolini prima di farci fregare dal nuovo manicheismo del dàlli al sindaco socialfascista ed al questurino boia. Come per la droga e nei rapporti di lavoro, sono l’illegalità e l’anarchia il vero nemico del popolo, ed autentici nemici del popolo sono coloro che, con il solito argomento de “il problema è un altro”, l’illegalità e l’anarchia difendono.

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