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giovedì 18 settembre 2014

Berlusconi, la sinistra, la magistratura e la saggezza delle favole

"Un cavallo aveva per nemico un lupo pericoloso e feroce, e viveva continuamente nel terrore. Ridotto alla disperazione, decise di procurarsi un forte alleato. Incontrò un uomo e gli propose un patto facendogli notare come il lupo fosse, in fondo, anche un suo nemico.
L'uomo acconsentì e si offrì di uccidere immediatamente il lupo purché il suo nuovo amico accettasse di collaborare mettendogli a disposizione la sua grande velocità.
Il cavallo, contento, si lasciò mettere le briglie e la sella. L'uomo gli balzò in groppa, diede la caccia al lupo e lo uccise.
Il cavallo sollevato e contento ringraziò l'uomo e gli disse: "Ora che il nostro nemico è morto, toglimi le briglie e rendimi la libertà".
L'uomo rise di cuore e replicò: "Ma cosa stai dicendo? Hop! Hop!" e gli diede un violento colpo di speroni."

Immagino avrete afferrato l'analogia: la sinistra, il cavallo, nella sua ansia di eliminare il lupo Berlusconi a qualunque costo, ha lasciato che il potere dell'uomo, la magistratura, debordasse dall'alveo tracciato dalla Costituzione, fino alla creazione di una vera e propria "repubblica dei magistrati", un contropotere tecnicamente  irresponsabile, incontrollabile e che si ritiene al disopra del Parlamento, delle leggi e della stessa Costituzione.
Ora che Berlusconi è sconfitto la sinistra, e segnatamente il PD di Renzi, si illude di potere disarmare senza problemi il suo "alleato", quello che credeva - credeva soltanto - di manovrare e controllare a piacimento.
Peccato che invece sia stata la magistratura militante a sfruttare gli utili idioti della sinistra per costruire e consolidare il suo potere.
Ora, forse, è troppo tardi per liberare la sinistra - e il Paese - dalle briglie.

venerdì 3 febbraio 2012

Scopri la differenza

Un dipendente Mediaset viene multato per aver parcheggiato in divieto di sosta.
Bersani e Rutelli: "Berlusconi non poteva non sapere!".
Il tesoriere della (fu) Margherita e senatore del Partito Democratico Lusi fa sparire milioni a pacchi dalle casse del partito.
Bersani e Rutelli: "Ehi, amici, non ce ne siamo accorti! Come avremmo potuto?".


venerdì 6 agosto 2010

Aveva ragione Orwell

Aveva ragione Orwell: tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

Ad esempio i tori catalani.

La notizia ANSA: "Palio Siena, Brambilla: potremmo farne a meno per animali"

"Se la Catalogna ha rinunciato alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche corsa o palio": é quanto ha riferito il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla nel corso di un incontro con la stampa a Palazzo Chigi. "Il Palio di Siena - ha spiegato il ministro - è la manifestazione di questo tipo più famosa, ma ci sono altre iniziative che prevedono l'uso di cavalli, asini e anche oche che spesso sono crudeli con questi animali e ormai non hanno certamente più senso. E di cui anzi - ha aggiunto - potremmo volentieri farne a meno".

Ora, da sempre gli animalisti italiani sono contrari alle manifestazioni come il Palio per gli stessi motivi: sfruttamento a fini commerciali degli animali, a costo di fargli correre rischi quali l'azzoppamento o la soppressione. Non mi risulta che il sindaco di Siena o altri esponenti della sinistra abbiano mai protestato per questo, o minacciato denunce contro gli animalisti.

In Spagna la Catalogna ha messo al bando da pochi giorni le corride: plauso fra animalisti e progressisti italiani in generale.

Ecco invece la reazione di uno dei suddetti "progressisti" (?) alle parole della Brambilla:

"Chi segue il turismo si dovrebbe preoccupare di conoscere il Palio e di capire quanto questa manifestazione sia davvero veicolo di promozione del nostro paese. E' davvero incredibile che invece un ministro italiano rilasci dichiarazioni come questa, del tutto priva di fondamenti, mai era accaduto in precedenza. Questa sì che è una vergogna per il nostro paese e un attacco a tutta nostra città". Lo ha detto, in una nota, il sindaco di Siena Maurizio Cenni (PD) commentando quanto dichiarato dal ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla. "Il Comune di Siena - aggiunge Cenni - adirà alle vie legali se risulteranno confermate le affermazioni del ministro Brambilla relative al maltrattamento e sfruttamento degli animali collegate al Palio di Siena. Inoltre, il Palio è di tutta la città, la politica ha un altro ruolo. In questo senso mi aspetto che le forze politiche senesi che si riconoscono nell'attuale governo prendano distanza e che si indignino per le dichiarazioni del ministro". 
E' ufficiale, quindi: i tori catalani sono più uguali dei cavalli o degli asini (parlo di quelli a quattro zampe) italiani.

Insomma: per l'Asinistra di casa nostra se in Spagna la "democratica e progressista Catalunya" vieta le corride è un segno di civiltà, se in Italia un ministro del "Reggime Fascista di Abberlusconi" osa pensare a qualcosa di simile "deve vergognarsi", e il Comune di Siena minaccia subito "le vie legali".

Ah, la passione tutta fascio-comunista e totalitaria della sinistra italiana per le manette e i tribunali;
ah, l'ipocrisia e il doppiopesismo di chi si aggrappa a qualunque pretesto per demonizzare il nemico...


venerdì 30 luglio 2010

Berlusconi-Fini (yawn)

Avevo pensato di scrivere un post sulla rottura Berlusconi-Fini (o meglio, sulla cacciata - sacrosanta - di Fini da parte di Berlusconi) ma ho deciso di soprassedere. Oggi sarà un tema più che abusato, sia fra i blogger di destra che di sinistra: non penso che sia così essenziale, quindi, far aumentare la quantità di commenti (e di fuffa) che verrà prodotta in rete.

Al massimo sarà interessante farsi un giro sui blog per leggere le varie reazioni: immagino che a sinistra prevarrà la tesi "nel PdL non c'è democrazia" (senti chi parla), mentre a destra scatterà la resa dei conti fra finiani e berlusconiani.

Mi aspetto che volino parole grosse e accuse incrociate fra i separati in casa del centrodestra, mentre a sinistra sarà tutto un beatificare il "compagno Fini", ora ufficialmente anche "martire della democrazia", e un denunciare la "deriva autoritaria" del PdL e in generale dell'intero Paese - in particolare, mi aspetto degli autentici acuti da parte dei dipietristi e del popolo rosso-viola: sono certo che sapranno superare se stessi.

Insomma, le solite cose, le solite miserie, il solito chiacchiericcio da bar sport: che barba che noia che noia che barba.

lunedì 14 dicembre 2009

WOLFSTEP » Il blog si autocensura per paura.

Ieri sera , dopo aver postato i Porno al Forno, mi ero steso un attimo a smaltire il rodizio brasiliano di carne e quando mi sono svegliato ho deciso di dare un’occhio a Facebook. I 2/3 dei miei contatti stavano commentando che in fondo se l’e’ cercata, che lo aveva fatto apposta per fare la vittima, e che bisognava raccogliere i soldi per aiutare a difendere l’attentatore. A questa litania mainstream si era unita gente che onestamente io consideravo “razionale”, e la cosa mi ha terrificato. Siccome peraltro un tizio mi aveva appena accusato di essere fascista, ho deciso di chiudere l’ account Facebook.

Il concetto di base e’ che se , per quanto scrivo su questo blog, qualcuno assalisse la mia famiglia (che vive in Italia)  per quanto scrivo qui, la Digos direbbe che sono casi isolati, salterebbe fuori che erano in cura da qualche parte , e nessuno ci troverebbe nulla di male, anzi direbbero che “istigo” e magari avrei anche la scrofana a dirmi di “non fare la vittima”.

Beh, mi spiace, ma si sono passati dei limiti. Ho deciso che questo blog si asterra’ da qualsiasi commento sulla politica italiana fino a quando non saro’ riuscito a portare in salvo la famiglia, poi vedro’.

Qualcuno mi dice che sarebbe un atto vile, ed e’ esattamente quello che dico: ho paura per la mia famiglia, che vedo esposta ed immersa in una nazione preda di un bestiale odio politico. Se anche dovessi decidere di rischiare la mia vita, non posso rischiare quella altrui, specialmente di una bambina di tre anni, contro la quale nessuno, come ho capito ieri, si farebbe scrupolo di agire se la si dovesse identificare come obiettivo politico.

La tecnica e’ sempre quella: si identifica qualcuno con tutti i problemi del paese, sino a convincere ogni disoccupato che la sua disoccupazione sia causa sua, ogni malato che la sua malattia sia colpa sua, ogni povero che la sua poverta’ sia causa sua (2), il risutlato sara’ che su 60 milioni di persone qualcuno l’arma la prende.

Certo, tutti dicono che il linguaggio di berlusconi sia violento; guarda caso pero’ quello che si prende treppiedi e pietre in faccia non e’ mai Di Pietro, non e’ mai Fassino, mai Bersani.

Saro’ molto sincero, Berlusconi e’ un politico mediocre e corrotto  , ma quelli che lo avversano sono un’umanita’ terrificante, orribile, ringhiosa e rancorosa al punto da farmelo preferire. Non voglio scoprire che fine faranno quelli da cui Di Pietro si sente “istigato” , non voglio scoprire quanti verranno invitati a “non fare le vittime” , e cosi’ via.

Personalmente, prima porto in salvo la mia famiglia e meglio sto.

Per ora, non intendo “istigare”, visto che se Di Pietro si sente “istigato” c’e’ sempre qualcuno che passa all’azione. E quindi, il blog si autocensura fino a quando non sara’ risolto il problema.

Ah, si’: se qui succedesse una cosa simile alla Merkel e un politico dicesse che “ha istigato”, il suo partito verrebbe immediatamente messo fuorilegge.

Tutta la mia solidarietà a Uriel: capisco i suoi motivi e li rispetto. Al suo posto, probabilmente farei lo stesso. Per quanto mi riguarda, però, sono single: non ho una compagna e una figlia da proteggere, quindi la feccia forcaiola non si illuda.

Il grafico 42enne ha reso piena confessione, spiegando il gesto contro il premier con motivazioni politiche

“Davanti al pm e agli agenti della Digos, domenica sera, il 42enne che ha ferito il premier Silvio Berlusconi in piazza Duomo ha giustificato il suo gesto con motivazioni politiche: avrebbe parlato di forte dissenso dalle politiche del Pdl e in particolare del premier.

Gli investigatori hanno trovato nella piccola borsa dell’uomo uno spuntone di plexiglas lungo 20 centimetri, un grosso accendino da tavolo, un crocifisso di 30 centimetri e un soprammobile di quarzo del peso di diversi etti. La contestazione della premeditazione è scattata anche perché due di questi oggetti (l’accendino e lo spuntone di plexiglas) Tartaglia li aveva presi dalla propria abitazione.”

Dedicato a quelli che “il clima d’odio non c’entra per niente”.

domenica 13 dicembre 2009

Ora la folla è soddisfatta. In parte, almeno.

Berlusconi aggredito a Milano

Un coraggioso Partigiano della Nuova Resistenza ha colpitol’infame dittatore piduista e mafioso”, dando concretezza alle speranze di tanti militanti dell’Asinistra golpista e rispondendo sollecitamente alle neanche tanto velate esortazioni del Salvatore della Democrazia Antonio Di Pietro:

Con l’ottimismo della speranza ci auguriamo che Berlusconi lasci il governo al più presto, prima che le manifestazioni si trasformino in rivolta.

Bene, ora mi aspetto che questi sacchi di spazzatura accusino lo psiconano di essersi fatto aggredire da uno sgherro prezzolato per poter interpretare il ruolo di vittima: da questa feccia non mi aspetto niente di meno.

Aggiornamento: Di Pietro si conferma, se non un aspirante golpista, perlomeno un cattivo maestro, sulla scia dei “cattivi maestri” che portarono agli Anni di Piombo:

“Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefraghismo istiga alla violenza”. Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano.

Ah, ecco: è Berlusconi che istiga, non le campagne di demonizzazione - da Noemi al Berlusconi mafioso e stragista - o i politici-spazzatura come lui, certo…

lunedì 26 ottobre 2009

Marrazzo avvertito da Berlusconi: hanno un video contro di te

È a questo punto che, presumibilmente, la stes­sa Marina Berlusconi avvisa il padre di quanto sta accadendo. Lunedì scorso il presidente del Consiglio visiona le imma­gini. Poi chiama Marrazzo. Lo confermano ambienti vicini al capo del governo e lo stesso Marrazzo — quando ormai la vicenda è diventata pubblica — lo racconta ad alcuni amici, anche se non specifica a tutti chi sia l’interlocutore che lo ha messo in guardia. Durante la telefonata Berlu­sconi lo informa che il video è nella mani della Mondadori, gli assicura che la sua azienda non è interessata all’acquisto e gli fornisce i contatti della Pho­to Masi in modo da cercare un accordo direttamente con loro. L’obiettivo del capo del gover­no appare chiaro: smarcare il suo gruppo editoriale da even­tuali accuse di aver gestito il fil­mato a fini politici, ma anche mostrare all’opposizione la sua volontà di non sfruttare uno scandalo sessuale. Una mossa che arriva al termine di trattati­ve con altri quotidiani a lui vici­ni che avevano comunque rite­nuto il filmato «non pubblicabi­le », come ha sottolineato il di­rettore di Libero , Maurizio Bel­pietro, quando ha raccontato di averlo visionato.

A parti invertite, Repubblica e i moralisti di sinistra antropologicamente superiori (maddeche?) ci si sarebbero tuffati a pesce e ci avrebbero sguazzato per mesi (lo hanno già fatto senza avere niente di concreto in mano, figurarsi in un caso come questo).

martedì 23 giugno 2009

Parlate piano, e non fate movimenti bruschi

E' questo il consiglio che si dà alle persone che si trovano di fronte uno squilibrato potenzialmente pericoloso.

Temo che ormai valga anche per (su)Dario Franceschini, il liquidatore fallimentare della formazione "a vocazione maggioritaria" (sic) che raccoglie il meglio (o il peggio, a seconda dei punti di vista) del cattocomunismo italiota.

Basta leggere il virgolettato delle sue dichiarazioni su Repubica™, sul Corriere e in ogni dove:

«Comincia il declino della destra. Sarà un percorso lungo ma con lavoro e impegno porteremo avanti un cammino di cambiamento del Paese»
«Non appena 15 giorni fa, il Pdl prevedeva di raggiungere il 45% alle Europee e di conquistare tutte le grandi città. Oggi invece Berlusconi è 10 punti sotto e c'è alle amministrative una tendenza a favore del Pd molto importante, in un momento in cui in Europa soffia un vento di destra». Una «inversione di tendenza», aggiunge Franceschini, che «per noi è una base di partenza per portare avanti un percorso di cambiamento nel Paese».

Allora, andiamo con ordine:

1) Quello che è successo quindici giorni fa è noto ormai a tutti, tranne a Pinocchio Franceschini: alle europee il Pdl è passato dal 37,4% delle politiche al 35,3% (- 2,1%), il PD è passato dal 33,2% delle politiche al 26,1% (-7,1%): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?

2) alle provinciali del 2004 su 60 province 9 erano andate al centrodestra, 51 al centrosinistra; oggi su 62 province (si è votato anche in 2 province istituite di recente) i numeri dicono centrodestra 34 (+25), centrosinistra 28 (-23): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?

3) alle comunali del 2004 su 30 comuni capoluogo 5 erano andati al centrodestra, 25 al centrosinistra; oggi su 30 comuni capoluogo i numeri dicono centrodestra 14 (+9), centrosinistra 16 (-9): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?

Secondo Franceschini, sì.

Aiutatelo.

lunedì 22 giugno 2009

Notizie importanti e meno importanti

Una breve sequenza di prime pagine di alcuni quotidiani online e dell'agenzia ANSA, tanto per dare un'idea di quali sono le cose importanti, quali i temi che toccano la vita di tutti i giorni e gli interessi e i problemi concreti dei cittadini dal loro punto di vista.

Secondo Repubica - pardon, Repubblica - agli italiani interessa una sola cosa: sapere cosa fa Berlusconi nell'intimità. Non ci dormono la notte, ne parlano in famiglia, al bar, sul posto di lavoro, ne sono ossessionati. A Repubica ne sono talmente convinti che - per spirito di servizio verso i loro lettori, per carità, non certo per portare avanti una campagna di stampa contro il premier - pubblicano una homepage praticamente mono(mona?)tematica.

Altri quotidiani, stranamente, sono convinti che ai lettori interessino "anche" altri temi, magari più vicini alla loro vita di tutti i giorni, come ad esempio lo stato dell'economia reale, le prospettive di lavoro per i prossimi mesi-anni, temi evidentemente considerati irrilevanti e anche un po' volgari (parlare di vile denaro: che caduta di stile, signora mia!) dal quotidiano moralmente e antropologicamente superiore.
Poi c'è chi parla di scollamento rispetto al Paese reale, senza neanche rendersi conto che sta parlando di sé stesso...

Repubica:



ANSA:



Corriere della Sera



La Stampa

giovedì 18 giugno 2009

Da sinistra marxista a sinistra spiritista

Per carità, ma davvero qualcuno pensa che esista un qualche rapporto "politico" fra i sibillini messaggi di D'Alema su imminenti "scosse" e l'odierna, immancabile fuga di notizie relativa all'ennesima inchiesta - barese: una mera coincidenza, di sicuro - su Silvio Berlusconi?

Niente di tutto questo, la spiegazione è un'altra: negli ultimi decenni la sinistra italiana da comunista si è trasformata (evoluta?) in spiritista, abbandonando Carlo Marx per Harry Potter.

D'Alema è semplicemente l'ultimo - per ora - rappresentante di una stirpe di Maghi che ha avuto in Romano Prodi il suo capostipite: ricorderete, immagino, la famosa seduta spiritica durante il rapimento Moro.

Ecco, con D'Alema dev'essere successo più o meno lo stesso: non c'è nessun complotto, non c'è nessuna indagine pilotata, non c'è nessuna fuga di notizie ad opera del solito magistrato "democratico" e compiacente, non c'è nessuna "manina" - più semplicemente, D'Alema sabato scorso ha letto delle cose nei fondi del caffè, oppure ha sentito una voce provenire da un cespuglio in fiamme - in Puglia, si sa, fa già caldo - e ha pensato bene di farne cenno domenica da Lucia Annunziata, non trovandoci nella sua innocenza niente di sbagliato.

Tutto qui.

Chi pensa che sia andata diversamente dovrebbe vergognarsi, davvero.


giovedì 30 aprile 2009

Democrazia bloccata e incapacità della sinistra


Come ho scritto già in passato, quando in un Paese l'opposizione è forte e vitale anche la democrazia gode buona salute; quando invece l'opposizione è debole e inconsistente anche la democrazia è malata.

Sul fatto che a sinistra non ci sia uno straccio che uno di partito progressista "europeo" - e non "cubano", come tanti ancora sognano - non c'è il minimo dubbio: ed è questa, secondo me, la causa del declino della sinistra italiana, della sua sempre maggiore irrilevanza non solo sul piano elettorale ma anche delle idee e delle proposte.

Il risultato si inizia a vedere: il PdL sta diventando per certi versi come la vecchia DC, un partito che ha al suo interno sia posizioni di destra che di centro che di sinistra, un partito piglia-tutto che fa sia da maggioranza che da opposizione: ai vecchi tempi si parlava di "democrazia bloccata" e di "regime democristiano", ora senza scomodare il fascismo stiamo tornando di gran carriera a una situazione simile, ma con una opposizione esterna al PdL ancora meno influente - e questo, sia chiaro, non lo considero certo un bene: ma d'altra parte è la sinistra che deve darsi una mossa, non si può certo chiedere a Berlusconi di farsi carico "anche" del problema della debolezza dell'opposizione, no?

Solo in Italia può succedere

Noto che i nuovi idoli della sinistra, le nuove speranze di riscatto e rivincita, sono un ex missino e numero due di Berlusconi e la moglie, anch'essa numero due, di Berlusconi.
E rido.