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lunedì 26 ottobre 2009

Marrazzo avvertito da Berlusconi: hanno un video contro di te

È a questo punto che, presumibilmente, la stes­sa Marina Berlusconi avvisa il padre di quanto sta accadendo. Lunedì scorso il presidente del Consiglio visiona le imma­gini. Poi chiama Marrazzo. Lo confermano ambienti vicini al capo del governo e lo stesso Marrazzo — quando ormai la vicenda è diventata pubblica — lo racconta ad alcuni amici, anche se non specifica a tutti chi sia l’interlocutore che lo ha messo in guardia. Durante la telefonata Berlu­sconi lo informa che il video è nella mani della Mondadori, gli assicura che la sua azienda non è interessata all’acquisto e gli fornisce i contatti della Pho­to Masi in modo da cercare un accordo direttamente con loro. L’obiettivo del capo del gover­no appare chiaro: smarcare il suo gruppo editoriale da even­tuali accuse di aver gestito il fil­mato a fini politici, ma anche mostrare all’opposizione la sua volontà di non sfruttare uno scandalo sessuale. Una mossa che arriva al termine di trattati­ve con altri quotidiani a lui vici­ni che avevano comunque rite­nuto il filmato «non pubblicabi­le », come ha sottolineato il di­rettore di Libero , Maurizio Bel­pietro, quando ha raccontato di averlo visionato.

A parti invertite, Repubblica e i moralisti di sinistra antropologicamente superiori (maddeche?) ci si sarebbero tuffati a pesce e ci avrebbero sguazzato per mesi (lo hanno già fatto senza avere niente di concreto in mano, figurarsi in un caso come questo).

domenica 25 ottobre 2009

Marrazzo

Piero Marrazzo, come ormai stranoto, è stato sorpreso a casa di un trans; a quanto pare si era recato all'incontro (e non solo quella volta) usando un'auto di servizio della Regione Lazio.

Ecco, quello è probabilmente l'unico reato che ha commesso: peculato, utilizzo privato di bene pubblico. Il resto sono fatti privati, sono azioni commesse in privato.

Noto però questo: se lo avessero sorpreso a pagare una donna probabilmente la cosa sarebbe passata sotto silenzio, e il ricatto manco sarebbe stato messo in cantiere; invece lo hanno sorpreso a pagare un trans, e allora lui ha ceduto subito al ricatto: è stato lui a inguaiarsi da solo.

In pubblico sono certo che Marrazzo ha sempre appoggiato e difeso manifestazioni come il Gay Pride, e i diritti delle minoranze sessuali, trans compresi: poi quando è stato beccato con un trans tutti i bei discorsi sul fatto che chiunque ha diritto di andare con chiunque sono crollati ed è emersa la vera mentalità di Marrazzo, una mentalità per cui i trans "sono sporchi", andare a trans è una cosa "sporca", da nascondere, di cui vergognarsi, e che giustifica l'accettazione di un volgare ricatto.

Quello che voglio dire è che mi dispiace per il dramma che sta vivendo, ma Marrazzo è stato fregato non da quei quattro carabinieri, ma dalla sua mentalità falsamente aperta e tollerante: se tutti possono andare con tutti, che male c'è - che male maggiore c'è - ad andare con un trans invece che con una donna? Ecco, evidentemente secondo Marrazzo il male c'era, eccome, e non appena è stato scoperto è crollato.

Se avesse davvero avuto la mentalità aperta e tollerante che mostrava in pubblico, letteralmente il ricatto sarebbe stato impossibile, e probabilmente Marrazzo avrebbe avuto abbastanza schiena dritta da denunciare i quattro carabinieri e affrontare in altro modo le conseguenze del suo gesto.

Questo non vuol dire che non avrebbe passato dei guai, in famiglia e sul piano politico-istituzionale, ma secondo me sarebbero stati guai più limitati e più facilmente riparabili di quelli attuali.

Soprattutto avrebbe dato tutta un'altra immagine di sè, non quella di una vittima dei suoi stessi pregiudizi, e per ciò stesso vulnerabile e pronta a cedere ai ricatti e a mentire pur di salvare le apparenze.

venerdì 23 ottobre 2009

Differenze

Il presidente Berlusconi con la Daddario: “fatto di rilevanza pubblica”; il presidente Marrazzo con un trans: “momento di privacy”.

Immagino che aspetteremo invano dieci domande da Repubica™, stavolta.