È a questo punto che, presumibilmente, la stessa Marina Berlusconi avvisa il padre di quanto sta accadendo. Lunedì scorso il presidente del Consiglio visiona le immagini. Poi chiama Marrazzo. Lo confermano ambienti vicini al capo del governo e lo stesso Marrazzo — quando ormai la vicenda è diventata pubblica — lo racconta ad alcuni amici, anche se non specifica a tutti chi sia l’interlocutore che lo ha messo in guardia. Durante la telefonata Berlusconi lo informa che il video è nella mani della Mondadori, gli assicura che la sua azienda non è interessata all’acquisto e gli fornisce i contatti della Photo Masi in modo da cercare un accordo direttamente con loro. L’obiettivo del capo del governo appare chiaro: smarcare il suo gruppo editoriale da eventuali accuse di aver gestito il filmato a fini politici, ma anche mostrare all’opposizione la sua volontà di non sfruttare uno scandalo sessuale. Una mossa che arriva al termine di trattative con altri quotidiani a lui vicini che avevano comunque ritenuto il filmato «non pubblicabile », come ha sottolineato il direttore di Libero , Maurizio Belpietro, quando ha raccontato di averlo visionato.
via corriere.it
A parti invertite, Repubblica e i moralisti di sinistra antropologicamente superiori (maddeche?) ci si sarebbero tuffati a pesce e ci avrebbero sguazzato per mesi (lo hanno già fatto senza avere niente di concreto in mano, figurarsi in un caso come questo).
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