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martedì 14 dicembre 2010
Il governo passa sia al Senato che alla Camera
Fiducia 314, sfiducia 311, astenuti 2: complimenti al Compagno Fini, veramente un grande politico e un abile stratega :D
lunedì 22 novembre 2010
Un Bocchino al giorno leva Fini di torno
Dall'ANSA apprendo che Italo Bocchino ha dichiarato che in caso di elezioni Berlusconi non potrà usare il nome e il simbolo del PdL "perché sono in comproprietà con Fini".
La cosa interessante, però, è un'altra: Bocchino ha aggiunto che Berlusconi non potrà neanche utilizzare il nome "il vero centrodestra" perché, udite udite,
A questo punto c'è ancora qualcuno, fra gli elettori del centrodestra, che dubita del fatto che la rottura - il vero e proprio tradimento degli elettori del PdL e del mandato da loro conferito anche a Fini, prima ancora che di Berlusconi - sia stata voluta e progettata a tavolino da Fini, contro ogni buonsenso, contro gli interessi del centrodestra e dei suoi elettori e ancora prima contro gli interessi della governabilità e quindi del Paese?
Ora, grazie a Bocchino, abbiamo la conferma ufficiale del fatto che Fini non è altro che un viscido individuo, un omuncolo, un quaquaraqua che per motivi di invidia e di odio personale - resosi conto di essere destinato a rimanere un eterno numero due, o peggio- non ha esitato a tradire il mandato ricevuto dai suoi elettori e a gettare il Paese in una crisi di cui non si sentiva proprio il bisogno.
Sarebbe questo "il vero centrodestra" registrato "già dal 17 Maggio" (sic) "presso l'ufficio marchi e brevetti" (ri-sic)?
Ho come l'impressione che stabilirlo non spetti né a Fini nè al suo Bocchino personale né a un burocrate del suddetto ufficio ma agli elettori, come si usa in democrazia: solo andando al voto potremo stabilire chi rappresenti il "vero" centrodestra, e se gli elettori si riconoscono davvero nel "Futuro" e nella "Libertà" in versione finiana: un "futuro" di inciuci da Prima Repubblica, accompagnato dalla "libertà" di essere succubi di Bersani o Vendola - noti esponenti del "vero centrodestra", giusto?
La cosa interessante, però, è un'altra: Bocchino ha aggiunto che Berlusconi non potrà neanche utilizzare il nome "il vero centrodestra" perché, udite udite,
"dal 17 maggio scorso 'il vero centrodestra' e' stato registrato da noi all'ufficio marchi e brevetti di Roma. Una ragione in piu' che prova che il suo non sara' il vero centrodestra italiano"Dal 17 Maggio: da subito dopo la vittoria del PdL e del centrodestra alle amministrative; dal 17 Maggio: mesi e mesi prima della rottura ufficiale col PdL e con Berlusconi e del patetico tentativo di accollarne la responsabilità ("che fai, mi cacci?") a quest'ultimo.
A questo punto c'è ancora qualcuno, fra gli elettori del centrodestra, che dubita del fatto che la rottura - il vero e proprio tradimento degli elettori del PdL e del mandato da loro conferito anche a Fini, prima ancora che di Berlusconi - sia stata voluta e progettata a tavolino da Fini, contro ogni buonsenso, contro gli interessi del centrodestra e dei suoi elettori e ancora prima contro gli interessi della governabilità e quindi del Paese?
Ora, grazie a Bocchino, abbiamo la conferma ufficiale del fatto che Fini non è altro che un viscido individuo, un omuncolo, un quaquaraqua che per motivi di invidia e di odio personale - resosi conto di essere destinato a rimanere un eterno numero due, o peggio- non ha esitato a tradire il mandato ricevuto dai suoi elettori e a gettare il Paese in una crisi di cui non si sentiva proprio il bisogno.
Sarebbe questo "il vero centrodestra" registrato "già dal 17 Maggio" (sic) "presso l'ufficio marchi e brevetti" (ri-sic)?
Ho come l'impressione che stabilirlo non spetti né a Fini nè al suo Bocchino personale né a un burocrate del suddetto ufficio ma agli elettori, come si usa in democrazia: solo andando al voto potremo stabilire chi rappresenti il "vero" centrodestra, e se gli elettori si riconoscono davvero nel "Futuro" e nella "Libertà" in versione finiana: un "futuro" di inciuci da Prima Repubblica, accompagnato dalla "libertà" di essere succubi di Bersani o Vendola - noti esponenti del "vero centrodestra", giusto?
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venerdì 30 luglio 2010
Berlusconi-Fini (yawn)
Avevo pensato di scrivere un post sulla rottura Berlusconi-Fini (o meglio, sulla cacciata - sacrosanta - di Fini da parte di Berlusconi) ma ho deciso di soprassedere. Oggi sarà un tema più che abusato, sia fra i blogger di destra che di sinistra: non penso che sia così essenziale, quindi, far aumentare la quantità di commenti (e di fuffa) che verrà prodotta in rete.
Al massimo sarà interessante farsi un giro sui blog per leggere le varie reazioni: immagino che a sinistra prevarrà la tesi "nel PdL non c'è democrazia" (senti chi parla), mentre a destra scatterà la resa dei conti fra finiani e berlusconiani.
Mi aspetto che volino parole grosse e accuse incrociate fra i separati in casa del centrodestra, mentre a sinistra sarà tutto un beatificare il "compagno Fini", ora ufficialmente anche "martire della democrazia", e un denunciare la "deriva autoritaria" del PdL e in generale dell'intero Paese - in particolare, mi aspetto degli autentici acuti da parte dei dipietristi e del popolo rosso-viola: sono certo che sapranno superare se stessi.
Insomma, le solite cose, le solite miserie, il solito chiacchiericcio da bar sport: che barba che noia che noia che barba.
Al massimo sarà interessante farsi un giro sui blog per leggere le varie reazioni: immagino che a sinistra prevarrà la tesi "nel PdL non c'è democrazia" (senti chi parla), mentre a destra scatterà la resa dei conti fra finiani e berlusconiani.
Mi aspetto che volino parole grosse e accuse incrociate fra i separati in casa del centrodestra, mentre a sinistra sarà tutto un beatificare il "compagno Fini", ora ufficialmente anche "martire della democrazia", e un denunciare la "deriva autoritaria" del PdL e in generale dell'intero Paese - in particolare, mi aspetto degli autentici acuti da parte dei dipietristi e del popolo rosso-viola: sono certo che sapranno superare se stessi.
Insomma, le solite cose, le solite miserie, il solito chiacchiericcio da bar sport: che barba che noia che noia che barba.
giovedì 30 aprile 2009
Solo in Italia può succedere
Noto che i nuovi idoli della sinistra, le nuove speranze di riscatto e rivincita, sono un ex missino e numero due di Berlusconi e la moglie, anch'essa numero due, di Berlusconi.
E rido.
E rido.
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