Niente di tutto questo, la spiegazione è un'altra: negli ultimi decenni la sinistra italiana da comunista si è trasformata (evoluta?) in spiritista, abbandonando Carlo Marx per Harry Potter.
D'Alema è semplicemente l'ultimo - per ora - rappresentante di una stirpe di Maghi che ha avuto in Romano Prodi il suo capostipite: ricorderete, immagino, la famosa seduta spiritica durante il rapimento Moro.
Ecco, con D'Alema dev'essere successo più o meno lo stesso: non c'è nessun complotto, non c'è nessuna indagine pilotata, non c'è nessuna fuga di notizie ad opera del solito magistrato "democratico" e compiacente, non c'è nessuna "manina" - più semplicemente, D'Alema sabato scorso ha letto delle cose nei fondi del caffè, oppure ha sentito una voce provenire da un cespuglio in fiamme - in Puglia, si sa, fa già caldo - e ha pensato bene di farne cenno domenica da Lucia Annunziata, non trovandoci nella sua innocenza niente di sbagliato.
Tutto qui.
Chi pensa che sia andata diversamente dovrebbe vergognarsi, davvero.
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