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lunedì 14 dicembre 2009

WOLFSTEP » Il blog si autocensura per paura.

Ieri sera , dopo aver postato i Porno al Forno, mi ero steso un attimo a smaltire il rodizio brasiliano di carne e quando mi sono svegliato ho deciso di dare un’occhio a Facebook. I 2/3 dei miei contatti stavano commentando che in fondo se l’e’ cercata, che lo aveva fatto apposta per fare la vittima, e che bisognava raccogliere i soldi per aiutare a difendere l’attentatore. A questa litania mainstream si era unita gente che onestamente io consideravo “razionale”, e la cosa mi ha terrificato. Siccome peraltro un tizio mi aveva appena accusato di essere fascista, ho deciso di chiudere l’ account Facebook.

Il concetto di base e’ che se , per quanto scrivo su questo blog, qualcuno assalisse la mia famiglia (che vive in Italia)  per quanto scrivo qui, la Digos direbbe che sono casi isolati, salterebbe fuori che erano in cura da qualche parte , e nessuno ci troverebbe nulla di male, anzi direbbero che “istigo” e magari avrei anche la scrofana a dirmi di “non fare la vittima”.

Beh, mi spiace, ma si sono passati dei limiti. Ho deciso che questo blog si asterra’ da qualsiasi commento sulla politica italiana fino a quando non saro’ riuscito a portare in salvo la famiglia, poi vedro’.

Qualcuno mi dice che sarebbe un atto vile, ed e’ esattamente quello che dico: ho paura per la mia famiglia, che vedo esposta ed immersa in una nazione preda di un bestiale odio politico. Se anche dovessi decidere di rischiare la mia vita, non posso rischiare quella altrui, specialmente di una bambina di tre anni, contro la quale nessuno, come ho capito ieri, si farebbe scrupolo di agire se la si dovesse identificare come obiettivo politico.

La tecnica e’ sempre quella: si identifica qualcuno con tutti i problemi del paese, sino a convincere ogni disoccupato che la sua disoccupazione sia causa sua, ogni malato che la sua malattia sia colpa sua, ogni povero che la sua poverta’ sia causa sua (2), il risutlato sara’ che su 60 milioni di persone qualcuno l’arma la prende.

Certo, tutti dicono che il linguaggio di berlusconi sia violento; guarda caso pero’ quello che si prende treppiedi e pietre in faccia non e’ mai Di Pietro, non e’ mai Fassino, mai Bersani.

Saro’ molto sincero, Berlusconi e’ un politico mediocre e corrotto  , ma quelli che lo avversano sono un’umanita’ terrificante, orribile, ringhiosa e rancorosa al punto da farmelo preferire. Non voglio scoprire che fine faranno quelli da cui Di Pietro si sente “istigato” , non voglio scoprire quanti verranno invitati a “non fare le vittime” , e cosi’ via.

Personalmente, prima porto in salvo la mia famiglia e meglio sto.

Per ora, non intendo “istigare”, visto che se Di Pietro si sente “istigato” c’e’ sempre qualcuno che passa all’azione. E quindi, il blog si autocensura fino a quando non sara’ risolto il problema.

Ah, si’: se qui succedesse una cosa simile alla Merkel e un politico dicesse che “ha istigato”, il suo partito verrebbe immediatamente messo fuorilegge.

Tutta la mia solidarietà a Uriel: capisco i suoi motivi e li rispetto. Al suo posto, probabilmente farei lo stesso. Per quanto mi riguarda, però, sono single: non ho una compagna e una figlia da proteggere, quindi la feccia forcaiola non si illuda.

domenica 13 dicembre 2009

Ora la folla è soddisfatta. In parte, almeno.

Berlusconi aggredito a Milano

Un coraggioso Partigiano della Nuova Resistenza ha colpitol’infame dittatore piduista e mafioso”, dando concretezza alle speranze di tanti militanti dell’Asinistra golpista e rispondendo sollecitamente alle neanche tanto velate esortazioni del Salvatore della Democrazia Antonio Di Pietro:

Con l’ottimismo della speranza ci auguriamo che Berlusconi lasci il governo al più presto, prima che le manifestazioni si trasformino in rivolta.

Bene, ora mi aspetto che questi sacchi di spazzatura accusino lo psiconano di essersi fatto aggredire da uno sgherro prezzolato per poter interpretare il ruolo di vittima: da questa feccia non mi aspetto niente di meno.

Aggiornamento: Di Pietro si conferma, se non un aspirante golpista, perlomeno un cattivo maestro, sulla scia dei “cattivi maestri” che portarono agli Anni di Piombo:

“Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefraghismo istiga alla violenza”. Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano.

Ah, ecco: è Berlusconi che istiga, non le campagne di demonizzazione - da Noemi al Berlusconi mafioso e stragista - o i politici-spazzatura come lui, certo…