Temo che ormai valga anche per (su)Dario Franceschini, il liquidatore fallimentare della formazione "a vocazione maggioritaria" (sic) che raccoglie il meglio (o il peggio, a seconda dei punti di vista) del cattocomunismo italiota.
Basta leggere il virgolettato delle sue dichiarazioni su Repubica™, sul Corriere e in ogni dove:
«Comincia il declino della destra. Sarà un percorso lungo ma con lavoro e impegno porteremo avanti un cammino di cambiamento del Paese»«Non appena 15 giorni fa, il Pdl prevedeva di raggiungere il 45% alle Europee e di conquistare tutte le grandi città. Oggi invece Berlusconi è 10 punti sotto e c'è alle amministrative una tendenza a favore del Pd molto importante, in un momento in cui in Europa soffia un vento di destra». Una «inversione di tendenza», aggiunge Franceschini, che «per noi è una base di partenza per portare avanti un percorso di cambiamento nel Paese».
Allora, andiamo con ordine:
1) Quello che è successo quindici giorni fa è noto ormai a tutti, tranne a Pinocchio Franceschini: alle europee il Pdl è passato dal 37,4% delle politiche al 35,3% (- 2,1%), il PD è passato dal 33,2% delle politiche al 26,1% (-7,1%): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?
2) alle provinciali del 2004 su 60 province 9 erano andate al centrodestra, 51 al centrosinistra; oggi su 62 province (si è votato anche in 2 province istituite di recente) i numeri dicono centrodestra 34 (+25), centrosinistra 28 (-23): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?
3) alle comunali del 2004 su 30 comuni capoluogo 5 erano andati al centrodestra, 25 al centrosinistra; oggi su 30 comuni capoluogo i numeri dicono centrodestra 14 (+9), centrosinistra 16 (-9): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?
Secondo Franceschini, sì.
Aiutatelo.