martedì 6 aprile 2004

Tutto sommato ero stato buon profeta (o quasi)


Nel post in cui lanciavo l'idea del "blog moralmente inferiore" avevo scritto:
Lo scorso 8 marzo, durante la trasmissione Lunedì-Italia Occhetto ha detto a Ferrara che "Voi siete una umanità che è a uno stadio morale inferiore rispetto ai pacifisti".



"Una" umanità: evidentemente ce ne sono (almeno) due, una superiore e una inferiore.



Due giorni fa Gino Strada ha dichiarato che "chi non vota no alla proroga della missione italiana in Irak è un delinquente politico".



Manco a dirlo, io sono dalla parte di chi ha votato sì.



A quanto pare non ho scampo, sono stato smascherato: sono un delinquente politico appartenente a una (sub)umanità moralmente inferiore.


Vedo ora, però, che mi ero almeno parzialmente sbagliato.



Avevo peccato di eccessiva autostima: secondo i campioni del pacifismo alle vongole, infatti, chi non la pensa come loro non solo non è un essere umano, ma neanche un volgare sub-umano: è semplicemente un animale, un avvoltoio bramoso di cadaveri di cui fare scempio.



Leggere per credere (gli errori di ortografia non sono miei, ma del fine intellettuale):
Io sono un antropo

(e voi?)



- A tutti i blog di buona volontà, che temono per il destino dell'Occidente e della democrazia;

- a quelli che non temono l'esaurirsi delle risorse energetiche; la fine di uno stile di vista insostenibile; non sarebbero disposti a morire per il petrolio: no! Si muore soltanto per esportare la democrazia;

- a quelli che, con le bombe spagnole ancora da disinnescare, avevano già in homepage la battutina pronta: "ma come, Zapatero non ha pagato il pizzo? Ihih!";

- a quelli che dopo l'11 marzo, a tombe scoperte, con rara eleganza hanno accusato la maggioranza degli spagnoli di "calare le braghe" per aver esercitato un diritto democratico: mandare a casa chi con le bugie li ha trascinati in una guerra non voluta (o non è sovrano il popolo, da noi?);

- a quelli che un bel giorno, più o meno venti mesi fa, si sono rammentati che negli anni Ottanta Saddam Hussein gasava i curdi, e improvvisamente vendicare i curdi gasati e divenuta una seconda ragione di vita;

a quelli che comunque la guerra la combattono sui blog, con tanti post sarcastici e immagini divertenti, e ironia, tanta ironia sui morti ammazzati;

- a quelli che, vedete? Adesso sì che in Iraq c’è la democrazia. Niente più torture e assassini in carcere: ora si fa tutto alla luce del sole;

- a quelli che, insomma: non sai suggerire nessuna alternativa?



- A quelli che si sa, tanto tu sei prevenuto nei nostri confronti

- A quelli che tu ti credi superiore, antropologicamente superiore, vorrei dire:



vi sbagliate

non mi sento antropologicamente superiore. Mi fate senso, questo sì.

Non mi piace il modo in cui vi rivoltolate tra i morti. Non mi piace il modo in cui li usate. Non sono antropologicamente un bel niente.

Ma sono ancora un antropo: voi no.

Voi siete avvoltoi.

È da due anni che vi nutrite di morti. La scorpacciata che non vi siete fatti l'11 settembre! E poi bisognava subito bombardare l'Afganistan. E l'Iraq: con tutte quelle fosse comuni… Che appetito che vi è venuto! Che delusione quando avete trovato soltanto le ossa!

In seguito si è fatta un po' dura. Un morto al giorno non vi basta mica. Con Nassiryia, con Madrid, ci siete andati avanti per qualche mese. Poca cosa.

Da noi, poi, c’è veramente penuria di carne buona. Un magrebino si fa esplodere, e subito la comunità islamica prende le distanze: che gusto c'è? Quand'è che arriva un kamikaze serio?

E anche questi inarco-incapaci, insomma, quand'è che ci scappa il morto?



Perciò vi si vede svolazzare nervosi, in questi giorni di primavera. Sarà l'istinto? Il fiuto? C'è qualcosa di grosso in pentola, da queste parti, è così? Una bella strage a casa nostra? Ce ne sarebbe un gran bisogno, eh? Per mettere a tacere i piscialetto. Tanti bei morti ammazzati che danno ragione al primo che se li prende. E poi… Guardacaso in settimana è uscito il nuovo libro della madre di tutti voi. Comunque vada sarà un successo. Affrettatevi, affrettatevi. Che ghiotta occasione di dire io l'avevo detto. Che bel banchetto.

Che Pasqua.
Quindi ci siamo alfine arrivati, abbiamo tolto la maschera, una buona volta: da una parte ci sono i pacifinti, gli unici veri esseri umani, dall'altra quelli che la pensano diversamente, i non-umani, i sozzi avvoltoi.



Non che questo sviluppo mi sorprenda più di tanto, non si tratta certo di una novità assoluta:
  • i palestinesi considerano gli ebrei dei "cani" e dei "porci", insomma degli animali impuri, non certo degli esseri umani;
  • i fondamentalisti islamici affermano che i non musulmani, i non convertiti si possono (anzi, si debbono) uccidere, se non si piegano alla Vera Religione: anche qui viene fatta una chiara distinzione fra "uomini" e "cani infedeli";
  • i nazisti consideravano gli ebrei (ma anche gli zingari, gli omosessuali, i malati di mente) come degli animali inferiori, degli animali oltretutto nocivi, e quindi da sterminare fino all'ultimo;
  • lo stesso pensano ancora adesso i neo-nazisti europei e i loro camerati americani di Nazione Ariana (ma anche, ormai, certa sinistra "estrema");
  • nei regimi comunisti i dissidenti e più in generale i "devianti" venivano (venivano? vengono tuttora) dipinti come mostri disumani, come criminali nemici del popolo, come dei tumori, dei corpi estranei che minacciano il corpo sano della società socialista: insomma, dis-umani, in-umani, non-umani da neutralizzare per il bene di tutti;
  • anche le Brigate Rosse, nel loro piccolo, non uccidevano esseri umani ma "nemici del proletariato" (come Guido Rossa?) e "servi del SIM, lo Stato Imperialista delle Multinazionali" (come Walter Tobagi, come Bachelet?)
Come si vede, quella di negare l'umanità dei propri "nemici" è una prassi ampiamente consolidata, diffusa in tempi e sotto latitudini e regimi diversi.



Ora, partendo dalla strenua difesa della "pace", dal rifiuto della guerra e della violenza ("senza se e senza ma"), dalla critica radicale contro l'intolleranza, contro lo "scontro di civiltà" e a favore del dialogo con l'"altro da sé" i nostri pacifinti sono arrivati anche loro a unirsi al club degli intolleranti, dei settari, dei razzisti antropologici, degli unici e soli illuminati degni di stabilire chi sono i "veri" esseri umani e chi, invece, è condannato a strisciare fra le bestie inferiori.



Ironico, no? e anche rivelatore.



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