Come non bastasse la contestatissima e illiberale legge 62/2001 sull'editoria (votata entusiasticamente, a suo tempo, sia dalla maggioranza di governo - Ulivo - sia dall'opposizione polista) l'ultimo Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un disegno di legge che pone nuovamente mano al settore dell'editoria, e dell'editoria digitale in modo particolare.
La bozza del DDL stabilisce fra l'altro che
i siti aventi natura editorialesono soggetti alle responsabilità previste per la stampa e all'iscrizione al registro degli operatori di comunicazione.
Scrive Punto Informatico:
Ma cosa significa siti di natura editoriale? Il testo rimanda al primo articolo della legge sull'editoria, proprio l'articolo di quella legge sulla cui ambiguità si è riversata una ridda di interpretazioni contrapposte, proprio l'articolo che nel descrivere il termine "prodotto editoriale" pone dubbi amletici sul significato dell'intero impianto normativo.E ancora:
Al secondo punto, invece, si ribadisce con maggiore chiarezza che a tali responsabilità sono soggette anche le testate giornalistiche "digitali", chiarezza naturalmente per quelle testate che nonostante i propri direttori responsabili, i costosi bolli degli Ordini e dei Tribunali sui propri documenti, hanno fino ad oggi creduto di non dover rispondere di niente a nessuno...
Ad introdurre il nuovo disegno di legge è stato Paolo Bonaiuti, sottosegretario all'Editoria, che ha già avuto modo di esprimere il proprio apprezzamento per la legge sull'editoria a cui ora ha ritenuto dovesse seguire una nuova legge. Alla stesura di entrambe ha collaborato anche Mauro Masi, distintosi recentemente per aver dichiarato cheogni sito internet deve avere un direttore responsabile. Va detto che Bonaiuti da mesi propone di obbligare i siti editoriali a registrarsi.
Insomma, mentre negli USA le garanzie nei confronti della libertà di espressione dei singoli vengono estese con una sentenza che non è esagerato definire storica, nel nostro Paese stiamo allegramente imboccando una strada che porterà, nella migliore delle ipotesi, molti gestori di siti e di blog ad autocensurarsi, e che nella peggiore di fatto instaurerà un clima da Stato di polizia incompatibile con la nostra Carta fondamentale, e non solo:
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."Chissà, forse anche i nostri politici farebbero bene a leggere queste parole - potrebbero aprire loro nuovi orizzonti.
(Costituzione della Repubblica Italiana, art. 21)
"Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere."
(Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo)
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. La libertà dei media e il pluralismo sono rispettati."
(Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea)
link: articolo su Punto Informatico.
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