domenica 25 maggio 2003
Siamo tutti canne al vento
Venerdì Sonechka è stata aggredita da uno sconosciuto che, senza motivo alcuno, le ha sferrato un pugno in faccia e poi se ne è andato tranquillo per la sua strada, come se niente fosse.
Ha ragione Sonechka, siamo tutti canne al vento.
Siamo animali sociali: inseriti in un contesto ci sentiamo forti e sicuri di noi stessi, presi individualmente siamo vulnerabili, e non solo fisicamente.
Quando succede qualcosa di imprevisto - una aggressione, un incidente, una malattia improvvisa: tutte cose che ci si aspetta sempre che succedano agli "altri", non a noi che siamo eterni - riemerge di colpo la consapevolezza che ognuno di noi nasce solo, vive solo e muore solo - e la cosa ovviamente non ci entusiasma.
La nostra reazione inconscia a questa consapevolezza governa buona parte degli atti della nostra vita - anche il tipo che ha colpito Sonechka, probabilmente, stava dando una sua risposta personale a tutto questo.
Stiamo tutti giocando una partita in cui non possiamo vincere, non possiamo pareggiare e non possiamo neanche abbandonare: credo che quello che fa la differenza sia appunto il nostro modo di affrontare la cosa e di conviverci.
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