venerdì 6 febbraio 2009

Segnalazione

Roma: oggi alle ore17.30, Radicali Italiani e Associazione Luca Coscioni con Eluana e Beppino

Roma, 6 febbraio 2009

Radicali Italiani e Associazione Luca Coscioni

Con Eluana e Beppino: oggi venerdì 6 febbraio ore 17.30 Presso PalazzoChigi Galleria Colonna

presidio per la legalità, il diritto, la costituzione.

Intervengono, tra gli altri, Mina Welby, Maria Antonietta Coscioni, Marco

Cappato, Marco Perduca, Rita Bernardini, Bruno Mellano, Antonella Casu


(Segnalato da Angizia)


Siamo ufficialmente fuori dalla Costituzione

Con una decisione senza precedenti nella storia della Repubblica il governo in carica ha varato un decreto-legge "urgente" contra personam che impedisce l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione di Eluana Englaro "finché non verrà varata una legge sul testamento biologico".

Abbiamo quindi per la prima volta un esecutivo che:

  1. emette un provvedimento che svuota di valore una sentenza della Cassazione, una sentenza passata in giudicato, stracciando il principio fondamentale della separazione fra poteri dello Stato;
  2. calpesta apertamente il diritto all'autodeterminazione dell'individuo, un diritto naturale sancito anche dalla Costituzione (Art. 32, c. II: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.") ma comunque anteriore ad essa e da essa indipendente;
  3. vara un provvedimento volto a colpire specificamente i diritti di un singolo individuo e dei suoi familiari più stretti: un moderno Leviatano che si accanisce contro dei cittadini (dei sudditi?) indifesi.

Un ulteriore motivo per vergognarsi di questo stato e di questo paese (le minuscole in questo caso sono d'obbligo), e una ulteriore ragione per pensare all'espatrio.

Error 404: Freedom Not Found

Diffondete questo link postandolo sui vostri blog e social network e nello status su Twitter o servizi equivalenti (grazie ad Andre).

La Chiesa contro il Catechismo della Chiesa

In questi giorni le gerarchie vaticane stanno facendo pressioni di tutti i generi per impedire quello che squallidamente definiscono "l'assassinio" di Eluana Englaro.

Parlano di un essere umano "condannato a morte", e ribadiscono la contrarietà dei cattolici alla pena di morte e quindi, in questo caso, all'interruzione delle pratiche mediche che mantengono in "vita" il corpo che un tempo ospitava la mente e la persona di Eluana Englaro.

Okay, ma vediamo di cosa stanno parlando, consultando un documento che lorsignori dovrebbero conoscere molto bene, il Catechismo ufficiale della Chiesa cattolica:

2278. L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'«accanimento terapeutico». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.
E ancora:

2279. Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. L'uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate.
Quindi quello che è valso, tanto per citare un nome a caso, per Papa Wojtyla, vale esattamente alla stessa maniera per Eluana Englaro - o no?

Quanto poi alla "inaccettabile" pena di morte a cui sarebbe stata condannata Eluana, o meglio il suo cadavere artificialmente tenuto in vita, il Catechismo della Chiesa cattolica (sempre lui) si esprime così:

2267. L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani.

Quindi non è vero neanche che la Chiesa cattolica ripudia, sempre e comunque, senza se e senza ma, la pena di morte: non è strano che invece in questi giorni i rappresentanti del Vaticano sostengano a spada tratta il contrario? Non che questo c'entri qualcosa, in concreto, con la pretesa di ostacolare le sentenze della magistraura e prima ancora la volontà della stessa Eluana, ma si sa: definire quello che sta succedendo come "l'esecuzione di una condanna a morte" in un Paese che nella sua Costituzione, a differenza del Catechismo cattolico, esclude la pena di morte fa sempre un certo effetto sul piano retorico...

giovedì 5 febbraio 2009

Eluana, decreto contra personam: prime reazioni e iniziative dai blog

Come avevo scritto nel post precedente, un eventuale decreto-legge sul caso Englaro si configurerebbe come una violazione senza precedenti del principio della separazione dei poteri che sta alla base del moderno Stato di diritto: là dove la separazione fra i poteri dello Stato, e la sua implicita funzione di controllo e di argine contro gli abusi dell'esecutivo viene soppressa o vanificata de facto (come nei Paesi comunisti o nazi-fascisti) non si può più parlare di "regime di democrazia" ma di regime autoritario.

Nella blogosfera cominciano a prendere forma delle iniziative contro l'eventualità che questo decreto venga effettivamente emanato e, peggio ancora, avallato dalla firma del Presidente della Repubblica, supremo Garante della Costituzione.

Segnalo qui le prime due:

1. il Gabibbo invita a inviare via e-mail al Presidente Napolitano il seguente testo:

Signor Presidente,
Le scrivo per chiederle di non controfirmare il decreto legge che sembra essere di prossima presentazione alla Sua attenzione in materia di disposizioni sulla fine vita.
La disposizione è evidentemente priva dei requisiti di necessità e urgenza previsti dall’articolo 77 della nostra Costituzione e contrasta con la definizione di legge come “provvedimento di carattere generale” che e incontrovertibilmente patrimonio della nostra cultura costituzionale.
Non può ignorarsi infine che tale provvedimento, se approvato, avrebbe come finalità quella di vanificare pronunce irrevocabili della Magistratura nei suoi più alti gradi di giudizio.
Chiedo a Lei, Signor Presidente, di non sottoscrivere un provvedimento che è palesemente dettato da esigenze di mera contingenza, rispetto al quale la Nazione è profondamente divisa e che rappresenterebbe un gravissimo precedente rispetto al diritto fondamentale di ogni persona di decidere della propria esistenza.
La ringrazio per l’attenzione.
2. Giulia Innocenzi propone di abbrunare il proprio avatar:

Il decreto legge che il Governo sarebbe pronto a varare segna la fine dei diritti in Italia. Con il Parlamento annullato delle sue funzioni, soltanto la mobilitazione dei cittadini può arrestare la soppressione dei diritti attuata dal decreto. Per questo, ti chiedo di pubblicare in ogni dove (come foto del profilo su Facebook, sul tuo blog, su tutti i social network) un riquadro nero, che indichi la fine del diritto in Italia. Non lasciare che le sentenze dei giudici e che la volontà dei cittadini sul proprio corpo, conquiste che hanno richiesto millenni di storia dell’umanità, vadano vanificati nel nostro Paese! Dimostriamo che il web non è solo un fiume di parole, ma può essere fonte di una politica attiva ed efficace!

Altre iniziative, probabilmente, seguiranno sul Web; per intanto segnalo, nel "mondo reale", un presidio di Benedetto Della Vedova e dei Riformatori Liberali davanti a Palazzo Chigi.

Siamo al limite

La situazione rischia di precipitare: il governo sarebbe intenzionato a emanare un provvedimento, in forma di decreto-legge, per impedire la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale a Eluana Englaro - o, per meglio dire, al corpo che fino a diciotto anni fa ospitava la mente e la persona di Eluana Englaro.

Sarebbe un atto gravissimo, contrario alla lettera e allo spirito della Costituzione: il governo farebbe ricorso a un decreto-legge per scavalcare una sentenza definitiva - sottolineo: definitiva - della Cassazione, scatenando un gravissimo conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato.

Non siamo (ancora) di fronte a comportamenti apertamente golpisti, ma ci stiamo pericolosamente avvicinando al limite: mi auguro che, indipendentemente dal colore politico, tutti i parlamentari che hanno a cuore le istituzioni repubblicane dimostrino la propria lealtà alla Costituzione rifiutandosi di prendere parte alla sua barbara profanazione e ricordando al governo l'importanza della separazione dei poteri e dei meccanismi di checks and balances.

Considerazione a margine: nei mesi passati mi era capitato più volte di sostenere che il paese aveva bisogno di una opposizione seria, costruttiva e in grado di fare il proprio mestiere.

Avevo ripetuto più volte, sia ad amici dell'area di centro-destra che ad "avversari" del centro-sinistra che l'attuale opposizione imbelle e incapace era un problema per tutti, perché quando l'opposizione è debole anche la democrazia rischia di indebolirsi: alla luce di questo e di altri, recenti episodi - su cui tornerò in futuro - direi che il processo è già in corso.

martedì 3 febbraio 2009

Miserabili & ignoranti

Stamane gruppi di persone appartenenti ai vari "movimenti per la vita" (soi-disant) hanno tentato di bloccare l'ambulanza che trasportava il corpo di Eluana Englaro alla clinica "Quiete" di Udine sdraiandosi sul cofano del mezzo; lì accanto un altro manifestante, ripreso dalle telecamere, inalberava un cartello che, in piena sintonia (?) con lo spirito di caritas e di pietas cristiana si rivolgeva al padre di Eluana e a chi gli sta accanto in queste ore con la seguente, miserabile, frase:

"Solo i ladri e gli assassini agiscono di notte"

E così, o infamone, solo i ladri e gli assassini agiscono di notte?

Vuoi dire, ad esempio, come Gesù in preghiera, di notte, nell'orto del Getsemani?