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lunedì 30 gennaio 2012

Non serve Einstein, basta Gino Strada

Stamattina Gino Strada era ospite di Fabio Volo su Radio DeeJay . Dopo essersi informato sull'attività dell'ospedale di Emergency a Kabul, Fabio Volo ha chiesto a Gino Strada se c'è, secondo lui, un modo per far tornare la pace in Afghanistan.
La risposta di San Gino è stata: "Non serve essere un genio, non serve essere Einstein per capire quello che le persone perbene capiscono benissimo: per far cessare la guerra basta non fare la guerra (e quindi, sottinteso, ritirarsi dall'Afghanistan, NdG)".
In effetti Strada ha proprio ragione: per far cessare la guerra in Afghanistan basta "smettere di fare la guerra".
A quel punto i talebani, che sotto sotto in realtà sono dei simpatici bonaccioni traboccanti benevolenza da ogni poro, deporranno a loro volta le armi, rinunceranno al proposito di prendere il potere con la forza e di istituire un regime integralista islamo-nazista, lasceranno la spada per l'aratro e dopo una dura ma gratificante giornata di lavoro nei campi faranno tanti bei girotondi mano nella mano cantando "imeginoldepipol".
Diciamocelo: per non capire queste verità auto-evidenti bisogna proprio essere delle rozze, ottuse e malfidate persone permale.
Come me, ad esempio.

sabato 9 ottobre 2010

Afghanistan: quattro italiani uccisi e uno ferito

Quattro alpini sono rimasti uccisi e uno ferito in modo grave in un attentato contro il loro mezzo blindato Lince nella valle del Gulistan, nella provincia di Farah.

I nostri militari erano a bordo di un blindato Lince in servizio di scorta a un convoglio di 70 camion civili. Gli automezzi rientravano verso ovest dopo aver trasportato materiali per l'allestimento della base operativa avanzata di Gulistan, denominata Ice. L'attentato e' avvenuto a circa 200 chilometri a est di Farah, al confine con l'Helmand.

A quanto risulta il blindato Lince è stato investito dall'esplosione di uno IED (Improvised Explosive Device) ad altissimo potenziale ed è andato praticamente distrutto; in seguito sul mezzo sono stati sparati anche colpi di arma da fuoco.

Gli altri soldati italiani di scorta al convoglio avrebbero messo in fuga gli aggressori; l'alpino ferito è stato evacuato con un elicottero ISAF e portato inizialmente nella base di Delaram, ma potrebbe in seguito essere trasferito nel più attrezzato ospedale di Farah.

I nomi dei caduti e del ferito non sono ancora stati diffusi.