Che leggano, Claudio Abbado, Luciana Castellina, Gianni Minà e gli altri "progressisti" (sic) le parole di questo nazionale di volley che ha deciso di chiedere asilo politico in Italia (
Lo avevo giurato anni fa di scappare: quando avevo capito che nella mia terra i diritti umani sono parole vuote, che mancano le libertà elementari fondamentali. E io ero un privilegiato: sono iscritto all'università (Educazione fisica), giro il mondo dall'età di 15 anni (quando cominciai a giocare a volley) e dal 2000 sono addirittura titolare in nazionale).
Che provino a spiegargli, poi, come hanno fatto con i giornalisti italiani, che nella sua terra "esistono orti bellissimi", e che "la rivoluzione ha consentito il raggiungimento di livelli di salute, educazione e cultura riconosciuti internazionalmente" (sì: riconosciuti in particolare, aggiungo io, dai compagni italiani del partito comunista di Diliberto).
Parlino con lui, se ne hanno il coraggio.
E si vergognino, se ne sono ancora capaci.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.