domenica 27 aprile 2003
Altro che nozze di platino
Forse non è stato il matrimonio più breve della storia, ma merita certamente la palma del più movimentato.
Negli Stati Uniti un uomo ha ucciso la moglie in seguito a un litigio e subito dopo si è suicidato con la stessa arma usata per eliminare la consorte, una calibro 38.
Il tutto è avvenuto meno di un giorno e mezzo dopo che i due erano, come si suol dire, convolati a giuste (ma forse non abbastanza ponderate) nozze.
In quasi tutti gli Stati dell'Unione i privati cittadini possono acquistare senza troppe formalità armi da fuoco di qualunque genere, dalla rivoltella di piccolo calibro ad armi ad alta energia dagli effetti praticamente identici a quelli prodotti dalle vere e proprie armi da guerra.
Dove non arriva il mercato legale ci pensa quello clandestino, dove è possibile procurarsi dal fucile d'assalto (M-16, AK-47 e simili) fino alle mitragliatrici pesanti e ai bazooka - per i carri armati e le testate tattiche invece si stanno ancora attrezzando, pare.
Il risultato è che in un anno in media più di 11.000 persone muoiono per ferite d'arma da fuoco - l'equivalente di un paio di guerre del Golfo, ma combattute a casa propria. Nei vari Paesi europei, dove esistono limitazioni molto più pesanti al possesso di armi da parte dei privati cittadini, i morti ammazzati oscillano fra un paio di decine e un paio di centinaia all'anno - praticamente, rispetto agli USA l'Europa è una specie di paradiso terrestre.
Sarebbe carino se ora gli investigatori lanciassero il bouquet della (fu) sposa ai dirigenti della NRA (National Rifle Association, la potente lobby americana dei produttori di armi), con tanti auguri di essere i prossimi (a ritrovarsi sparati, non sposati).
sabato 26 aprile 2003
Previti condannato a 14 anni e 10 mesi: ha corrotto i giudici
In realtà la sentenza è stata rinviata a martedì 29: questo "pensiero stupendo" è apparso sul Foglio di Giulianone Ferrara, con l'occhiello "Anticipazione o scoop?".
Non so come andrà a finire martedì prossimo, e non ho elementi a sufficienza per dire se Previti è colpevole o innocente, ma una cosa è certa: quel tipo mi ispira "a pelle" una profonda sfiducia, ha l'aria di quello che non la conta giusta.
Inoltre, concordo con Oscar Wilde quando dice che "Sono solo i superficiali a non giudicare dalle apparenze".
Insomma, sarà per la faccia, sarà per il modo di fare, ma personalmente da un tipo come Previti non comprerei mai un'auto usata - neanche un modellino Burago o Politoys.
Dopo la SARS, un altro virus colpisce l'Oriente
Negli ultimi tre mesi un nuovo misterioso virus, che non ha niente a che vedere con la SARS, ha ucciso 38 bambini in Vietnam. Il 70% dei piccoli è morto entro un giorno dall'apparizione dei sintomi.
Il virus, che pare appartenere alla famiglia degli enterovirus, attacca il cervello e l'intestino. I casi registrati finora coprono 17 diverse provincie vietnamite, ma sembrano non collegati uno all'altro, tanto che l'OMS per ora ha deciso di non usare il termine "epidemia".
Link: Corriere della Sera.
venerdì 25 aprile 2003
Dimmi con chi vai...
...e ti dirò chi sei.
Qualche giorno fa Silvio Berlusconi, nonostante i mille impegni dovuti alla sua carica di ""presidente operaio", aveva trovato il tempo e la voglia per recarsi a Milano al fine di rilasciare una dichiarazione spontanea a difesa di Previti; oggi non ha ritenuto fosse il caso di presenziare alla manifestazione tenutasi al Quirinale in occasione della Festa della Liberazione, adducendo "cause di forza maggiore" (da quando in qua una tendinite alla mano impedisce di salire in macchina - fornita di autista - o perfino di compiere lo sforzo titanico di stare in piedi su un palco?).
Evidentemente l'uomo rispetta una scala di priorità tutta sua - niente di male, se non fosse che il soggetto in questione ricopre un'alta carica istituzionale, cosa che comporta (dovrebbe comportare?) non solo onori ma anche oneri, non solo diritti ma anche doveri, primo fra tutti quello di rappresentare nelle occasioni ufficiali non solo la propria parte politica ma l'intero Paese.
Per finire, ecco come alcuni quotidiani sul Web hanno commentato l'assenza del premier:
Il Corriere della Sera e Il Nuovo semplicemente ignorano la notizia;
La Repubblica invece ne parla estesamente, riferendo anche dei commenti rilasciati da alcuni esponenti dei partiti d'opposizione.
Un quadro desolante: ancora una volta ricorre la pratica di dare o tacere le notizie a seconda della convenienza o delle simpatie politiche - naturalmente vale anche per Repubblica, beccata più volte, anche di recente, a glissare elegantemente su notizie e fatti "scomodi" in quanto non in linea con le tesi precostituite del giornale.
mercoledì 23 aprile 2003
Vae victis
Il segretario di Stato Usa Colin Powell ha avvertito oggi Parigi che dovrà subire "conseguenze" per essersi opposta agli Stati Uniti.
Nel frattempo Camillo rileva che anche Repubblica si è finalmente accorta che non sono stati gli USA, come recita la leggenda metropolitana, ad armare Saddam, e che fra gli insospettabili (si fa per dire) spiccano fior di Paesi "pacifisti": tra il 1973 e il 2002, il 57 per cento delle armi irachene sono state comprate in Urss/Russia, il 13 in Francia, il 12 in Cina, il 7 a Praga, il 4 in Polonia, il 2 in Brasile e soltanto l'uno per cento in America.
"Io discriminare gli stranieri? No: solo i tossici"
Ipse dixit la barista di Treviso accusata dai radicali di spacciare caffè, al modico prezzo di due euro la tazzina, agli extracomunitari e agli sbandati del quartiere.
"Non ho mai aumentato il prezzo della tazzina per gli stranieri ma solo per i tossici, per tenerli alla larga dal bar", ha spiegato ai giornalisti.
Come direbbero gli autoctoni: peso el tacòn che 'l sbrego.
martedì 22 aprile 2003
Valencia 6 - Inter 1
In realtà la partita è finita sul 2 a 1 per gli spagnoli, ma avrebbero meritato di segnare almeno altre quattro reti - e notare che lo dico da interista...
La prestazione dei nerazzurri è stata a dir poco imbarazzante: a parte Toldo - stasera in versione Mr. Fantastic - gli altri giocatori dell'Inter erano praticamente inesistenti, degli ectoplasmi che si muovevano (lentamente, quasi maestosamente) nella loro metà campo, e che solo di rado provavano ad avventurarsi oltre le Colonne d'Ercole della linea centrale.
Gli spagnoli al contrario si comportavano come dei veri giocatori: correvano, si impegnavano, si divertivano perfino mentre facevano filtrare la palla nei varchi (delle autentiche praterie, in certi momenti) lasciati aperti dai difensori nerazzurri, in evidente stato confusionale. In definitva, la peggiore partita degli ultimi tempi.
Essere interisti non è per niente facile: richiede fede, pazienza, ottimismo in quantità industriali - e in serate come questa torna utile anche una certa dose di masochismo.
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