martedì 3 giugno 2003
Un nuovo rimedio contro la depressione da crisi economica: abbracciarsi
Questa la brillante soluzione ideata da Mata Amritanandamayi Devi (a.k.a. Ammachi), una donna indiana di mezza età che in Giappone sta spopolando - a quanto pare in pochi giorni ha abbracciato migliaia di giap, dalle casalinghe ai businessmen.
Che dire? Speriamo che la notizia non arrivi all'orecchio di Berlusconi - dopo averci esortato a consumare "a prescindere", per il bene dell'economia, sarebbe capacissimo di avviare un'altra campagna di persuasione.
Riuscite a pensare a che razza di spot televisivi potrebbe commissionare per l'occasione? L'immaginazione vacilla...
La Guardia di Finanza: macche' retata, il peer-to-peer non c'entra
È ufficiale: la notizia di Repubblica su una presunta retata di utenti di sistemi P2P era una bufala in piena regola.
In realtà, come riferisce Punto Informatico, l'operazione della Guardia di Finanza ha riguardato l'individuazione di un network di produzione e vendita di materiali illegali, in particolare software professionale.
Resta da capire come ha fatto Repubblica a pubblicare senza neanche un minimo di verifiche un articolo sostanzialmente basato su una notizia totalmente falsa, peraltro infarcito delle solite sciocchezze e imprecisioni, in puro stile "adesso-noi-guru-vi-spieghiamo-i-misteri-dell'Internèt":
"È stata un'indagine tecnicamente ostica, costretta a inseguire quasi sempre "Ip dinamici", indirizzi il cui destinatario reale cambia domicilio elettronico ogni cinque minuti, e account solo apparentemente italiani, dietro i quali si celano inafferrabili siti moldavi, lituani e di altri paesi dell'Europa orientale."
Però... capito quanto sono infidi questi IP dinamici ? E io che credevo che fossero tutta un'altra cosa.... è proprio vero: ogni giorno se ne impara una nuova - sono anche preoccupato, lo ammetto, per gli inafferrabili siti moldavi: e se lo viene a sapere Bin Laden? Come facciamo a cuccarlo, poi?
Insomma, un sentito grazie a Repubblica e ai suoi espertoni...
Il Ministero della Giustizia USA conferma le accuse dei militanti per i diritti umani
In un rapporto interno del Department of Justice si ammette che centinaia di immigrati illegali arrestati dopo l'11 Settembre sono stati soggetti a condizioni di detenzione "immotivatamente dure" (traduco così "unduly harsh" - spero di non sbagliare), si sono visti rinviare più volte senza motivo gli incontri con i loro legali e in generale hanno subito abusi a livello sia fisico che psicologico - i prigionieri presi in considerazione sono tutti detenuti sul territorio continentale degli Stati Uniti, non a Cuba, ma certo la tesi propagandata da alcuni media americani e ripresa da qualcuno anche qui in Italia, secondo cui Guantanamo è "quasi" (bontà loro) meglio di Disneyland, sembra uscire un tantino ridimensionata da questo report.
Il rapporto afferma esplicitamente che ci sono stati "significativi problemi" nel trattamento di oltre settecento (762, per la precisione) sospetti - per la maggior parte clandestini accusati di avere violato le leggi sull'immigrazione.
Some of the problems cited include continuous imprisonment of detainees without charges being filed, moving the prisoners around in handcuffs and leg irons, physical and emotional abuse, and a cell light that was kept on all day and night.
All'anima dei "problemi": a quanto pare al DoJ conoscono la delicata arte dello smussare gli angoli - la loro prosa è un capolavoro di understatement, un inno all'eufemismo...
Soddisfatti i gruppi che da tempo avevano denunciato il comportamento delle autorità federali:
Human rights groups, which have been sharply critical of the detentions, hailed the report Monday, saying it shed light on conditions the government has sought to keep secret.
"It confirms what we have been saying, which is that there has been a blatant disregard for basic constitutional due process protections," said Riva Enteen of the San Francisco office of the New York-based National Lawyers Guild.
Sul Mercury News l'articolo completo, sul sito dei conservatori USA (onore al merito, non si nascondono dietro un dito come farebbero certi politici di casa nostra) una sintesi molto efficace.
Nasce PLoS, la prima rivista mondiale gratuita della ricerca
PLoS - Public Library of Science - nasce col duplice obiettivo di fare concorrenza a "mostri sacri" come Nature e Science e di assicurare la libera (e, soprattutto, gratuita) circolazione delle informazioni per facilitare il lavoro dei ricercatori di tutto il mondo.
La britannica "Nature" e l'americana "Science" sono in grado di determinare il successo o il fallimento di anni di lavoro di un ricercatore - accusa Michael Eisen, uno dei tre fondatori di Plos - ma spesso il prestigio deriva unicamente dall'apparizione su queste riviste più che dalla qualità della ricerca.
Unite questo elemento al fatto che gli editori per cedere i diritti e rendere disponibili gli studi chiedono cifre esorbitanti e capirete perchè per una scienza libera c'è bisogno di una stampa libera. Come può fare infatti un'università di un paese in via di sviluppo o anche un semplice studente a sborsare decine di migliaia di dollari per sapere quali sono i risultati raggiunti dai loro colleghi nei vari campi della ricerca?
Links:
Articolo sul Corriere della Sera
Il sito dell'associazione PLoS.
Mascalzoni, e anche ladri
Continua l'epidemia di mascalzonite acuta che ha colpito parte del personale di volo Alitalia: nella sola giornata di ieri oltre mille certificati medici recapitati all'azienda.
Questi malati immaginari sono dei mascalzoni perchè ricorrono all'escamotage della "improvvisa malattia" per aggirare le norme che regolano le agitazioni sindacali nel settore dei pubblici servizi - norme che avrebbero impedito loro di scatenare questo caos da Repubblica delle Banane - e sono dei ladri perchè, essendo "malati" e non in sciopero, continuano a percepire regolarmente il loro (lauto) stipendio.
In un Paese normale (ma l'Italia, notoriamente, non lo è) gente simile a quest'ora avrebbe già in mano una lettera di licenziamento per giustissima causa - e sul capo una denuncia per truffa.
Anche i medici che hanno compiacentemente stilato migliaia di certificati falsi non possono certo essere definiti dei modelli di onestà e dei fulgidi esempi di deontologia professionale: a quando una bella inchiesta della magistratura?
Per finire, complimenti al Governo e all'Alitalia che, di fronte a una esplosione di illegalità senza precedenti come questa, non hanno saputo trovare di meglio che cercare di scendere a patti con questa ciurmaglia di disonesti - davvero un bel lavoro, non c'è che dire.
lunedì 2 giugno 2003
I commenti di Haloscan sono di nuovo K.O.
E va bene che è un servizio gratuito - e quindi a caval donato, etc. - ma se non funziona che servizio è?
E comunque, gratuito non è sinonimo di scadente - che quelli di Haloscan si diano una regolata, quindi.
Salam Pax sbarca sul Guardian
Da mercoledì Salam Pax, l'architetto iracheno diventato famoso durante la guerra grazie al suo blog, scriverà sul quotidiano britannico The Guardian.
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