domenica 9 novembre 2008

Parole miserabili

Un membro del Parlamento, ex Presidente della Repubblica e Senatore a vita, che si abbandona pubblicamente a deliri degni di un golpista: uno spettacolo indegno, un oltraggio per le istituzioni di cui (indegnamente, a questo punto) fa parte.
Mi auguro che il Presidente della Repubblica e il Presidente del Senato si facciano parte attiva nella vicenda e richiamino il senatore Cossiga al rispetto dei principi elementari della democrazia e dello Stato di diritto: il minimo, direi, per un Senatore della Repubblica.

Questo il resoconto pubblicato sul quotidiano La Repubblica (non esattamente un modello di giornalismo equilibrato, lo so, ma sugli altri giornali a oggi l'iniziativa di Cossiga è stata o ignorata o abbondantemente sottovalutata nella sua gravità: un errore, a mio avviso):

Cossiga: "Per il consenso serve la paura". Il ragionamento dell'ex presidente è affidato a una lettera aperta: "Un'efficace politica dell'ordine pubblico deve basarsi su un vasto consenso popolare, e il consenso si forma sulla paura, non verso le forze di polizia, ma verso i manifestanti". Per Cossiga, che pensa alle tensioni che hanno segnato le manifestazioni degli studenti di questi giorni, è stato "un grave errore strategico" reagire con "cariche d'alleggerimento, usando anche gli sfollagente e ferendo qualche manifestante".

La "tattica cossighiana". In pratica si tratta di disporre "che al minimo cenno di violenze di questo tipo, le forze di polizia si ritirino". A questo punto, continua Cossiga, "l'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio un vecchio, una donna o un bambino, rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave, ma senza pericolo per la vita".

"La gente deve odiare i manifestanti". Una situazione che farebbe crescere fra la gente "la paura dei manifestanti e con la paura l'odio verso di essi e i loro mandanti o chi da qualche loft, o da qualche redazione, ad esempio quella de L'Unità, li sorregge". Tra i danneggiamenti invocati, Cossiga si augura che possano accadere alla sede dell'arcivecovo di Milano o a qualche sede della Caritas o di Pax Christi.

I tempi dell'intervento. "Io aspetterei ancora un po' - continua Cossiga - e solo dopo che la situazione si aggravasse e colonne di studenti con militanti dei centri sociali, al canto di Bella ciao, devastassero strade, negozi, infrastrutture pubbliche e aggredissero forze di polizia in tenuta ordinaria e non antisommossa e ferissero qualcuno di loro, anche uccidendolo, farei intervenire massicciamente e pesantemente le forze dell'ordine contro i manifestanti".

Blogger Reactions

Ho attivato la funzionalità "Blogger reactions", che permette di attivare una sorta di sistema di valutazione dei singoli post: tre le opzioni a disposizione, rinominabili dalla sezione "Layout/post sul blog" di Blogger.
In calce a ogni post di questo blog troverete quindi d'ora in poi una sezione intitolata "Valutazione" (anche il titolo è personalizzabile) con accanto le tre caselle dedicate ai vostri "voti" - un modo per raccogliere sinteticamente un vostro feedback, insomma.

sabato 8 novembre 2008

Son soddisfazioni

Ieri Random Bits è apparso nella sezione Headlines Around the Web del New York Times (qui, citando questo post), provocando una discreta impennata delle visite; stamattina mi sveglio, getto un'occhiata al counter dei miei blog e su quello di RB, alle sette del mattino, vedo apparire cifre che voi umani... :-)

Scopro così di essere stato linkato da Christian Rocca a.k.a. Camillo (qui, citando quest'altro post).

Che dire? Son contento di "entrambe tutt'eddue" le citazioni, ma in particolare di quella dell'ottimo Camillo - che, oltre a far parte da tempo immemorabile del mio blogroll, mi capita di citare abbastanza spesso sia qui che, soprattutto, nel mio tumblr.

venerdì 7 novembre 2008

Uomini abbronzati e donne-scimmia in menopausa

Ovvero, due pesi e due misure. C'è gente che a quanto pare divide ancora gli italiani in buoni e cattivi, senza vie di mezzo: per definizione, se fai parte di quella che genericamente viene definita "sinistra" sei un buono, se invece fai parte di quella che genericamente viene definita destra - o non fai parte della sinistra: le due cose in Italia vengono considerate equivalenti - sei un cattivo.

Se appartieni alla Razza Eletta dei "buoni" moralmente e antropologicamente superiori allora - per parafrasare una vecchia rèclame di Carosello - con quella bocca, quel sorriso e quei denti bianchi e splendenti puoi dire tutto quello che vuoi; se invece hai la disgrazia di appartenere alla tribù dei cattivi subumani di destra (o di "non-sinistra") allora, semplicemente, non hai una bocca: hai una cloaca, al suo posto, e faresti bene a tenerla sigillata.

Succede così che dare - senza cattiveria, in via del tutto amichevole, anche se in un contesto forse infelice - dell'abbronzato a un nero è imperdonabilmente volgare, razzista e fascista, mentre dare con cattiveria della donna-scimmia afflitta da problemi di menopausa a una nera è fortemente democratico, progressista e di sinistra.

Non ci credete? Leggete, qui sotto, quello che avevo scritto altrove circa un anno e mezzo fa:


Durante un rapido scambio di opinioni su Ann Coulter con una delle mie 24 (o forse quattro?) affezionate lettrici mi è capitato di citare Lidia Ravera: in particolare, ho ricordato il famoso episodio dell'articolo pubblicato sull'Unità (e dove, se no?) in cui la Ravera fra le altre cose definisce Condoleeza Rice una "donna-scimmia".

Camillo (Christian Rocca) sul Foglio all'epoca ne ha parlato così:
"Condi Rice apparterrebbe alla categoria delle "donne-scimmia" e, da "donna-scimmia" nera e favorevole alla dottrina del first strike, deve sapere che in Italia c'è una isterica de sinistra che ha scritto: "In quanto femminista, lo sparerei direttamente a lei, il colpo". L'isterica de sinistra ha scritto (sul giornale che si merita) che "Condoleezza Rice, è certamente afflitta da una vita di mestruazioni a cui, probabilmente, data l'età, è seguita la mai troppo rimossa menopausa".
Riassunto: un'isterica de sinistra dice di una ragazza nera dell'Alabama (le cui amiche sono state bruciate vive) che appartiene alla categoria delle "donne-scimmia", che le sparerebbe, che le mestruzioni le hanno dato alla testa e che ora, "data l'età" e le cose che fa, si vede che è in menopausa. La Calderoli de sinistra si chiama Lidia Ravera. Il giornale naturalmente è L'Unità. Il resoconto è di Annalena Benini sul Foglio di venerdì. A sinistra nessuno s'è indignato per i toni razzisti e misogini. Ora immaginate se queste volgarità le avesse dette Calderoli."
(27 novembre 2004)

Insomma, da una parte la "donna-scimmia negra con le mestruazioni" che è nata e cresciuta in un contesto razzista come quello dell'Alabama di qualche decennio fa ed è riuscita a farsi strada nonostante tutti gli "handicap" legati alla sua condizione di donna di colore; la donna-scimmia che a soli 33 anni di età insegnava, non studiava, ad Harvard; la donna-scimmia che, nella sua veste politica di ministro degli esteri dell'unica superpotenza globale rimasta dopo la caduta dell'Unione Sovietica, è di fatto la donna più potente del pianeta; dall'altra una femminista bianca e antropologicamente superiore che in vita sua ha prodotto, come principale lascito per l'umanità, un libercolo che inizia così:
"Cazzo. Cazzo cazzo cazzo. Figa. Fregna ciorgna. Figapelosa, bella calda, tutta puzzarella. Figa di puttanella..."

Sicuro, la superiorità morale e antropologica della Ravera - e della sinistra - salta subito agli occhi.

Imbecilli, e orgogliosi di esserlo

Ieri Berlusconi, durante una conferenza stampa col presidente russo, facendo quella che a qualunque persona dotata di cervello sarebbe apparsa come un battuta benevolmente ironica nei confronti di Barack Obama, ha detto che il neo-eletto presidente USA è "bello, giovane e abbronzato".
Apriti cielo: l'Asinistra (non è un errore di ortografia) Regressista, affiancata subito dagli esponenti dell'Italia delle Manette, è subito insorta parlando di frase razzista, di offesa al neo-presidente USA, di danno all'immagine e alle relazioni internazionali dell'Italia e concludendo con la richiesta al governo di scuse ufficiali nei confronti dell'America.
Tutto questo perché, in un contesto amichevole e con intenzioni chiaramente benevole, Berlusconi ha fatto una battuta che forse avrebbe potuto risparmiarsi per motivi di bon ton diplomatico, ma che assolutamente non aveva nessuna delle valenze negative di cui farnetica la sinistra antropologicamente superiore, quella stessa sinistra che quando era al governo non ha trovato offensivo per gli USA mandare il suo ministro degli esteri Dalema letteralmente a braccetto, in Libano, coi capi terroristi di Hezbollah; quella stessa sinistra che quando era al governo non ha trovato offensivo per gli USA - oltre che per il comune buonsenso - che suoi rappresentanti nella maggioranza e nel governo in occasione della visita di Bush a Roma dichiarassero di non volerlo incontrare per non dover stringere le sue "mani lorde di sangue"; quella stessa sinistra che non ha speso neanche una parola su Lidia Ravera, quando ha definito la nera Condoleeza Rice "una scimmia con problemi di menopausa" - complimenti: razzista e pure misogina, in un colpo solo.
E' questa l'opposizione italiana? Una massa di imbecilli che anziché elaborare delle proposte sensate per contribuire a risolvere i problemi veri del Paese spende giornate intere a fare le pulci a ogni minima dichiarazione del premier?
Possibile che questi riescano a dare dei flebili segni di vita (si fa per dire) solo in rapporto a Berlusconi?
Se Berlusconi stesse zitto per una settimana, qualcuno ancora si ricorderebbe dell'esistenza di Veltroni, Di Pietro e compagni?
A parte il gossip antiberlusconiano - a livello sciampiste, ormai - e le manifestazioni convocate sulla parola d'ordine "siamo una squadra fortissimi", qualcuno ha sentito il governo-ombra (il governo-fantasma, il governo-cadavere) elaborare delle proposte politiche concrete?
Non dico dire genericamente "no", quello è alla portata perfino di un Di Pietro o di un Ferrero, ma dire ad esempio come vorrebbero riformare, loro, la scuola e l'università, come vorrebbero difendere, loro, il potere d'acquisto delle famiglie italiane, come vorrebbero affrontare, loro, la questione dell'immigrazione clandestina e quella dell'integrazione degli immigrati regolari: niente, pare che la risposta politica e programmatica a tutti i problemi degli italiani consista nel sottolineare le gaffe, vere o presunte, di Berlusconi.
Che tristezza: per parafrasare Veltroni, l'Italia è migliore di questa opposizione, e meriterebbe una opposizione migliore di così.

giovedì 6 novembre 2008