lunedì 19 novembre 2007
Rido
Rido pensando ai vari Fini, Casini, Follini - Follini, questo Ago Della Bilancia della politica italiana - convinti di potere logorare e ridimensionare il Cavaliere a dispetto della sua forza elettorale e del suo carisma; rido pensando a quelli che a sinistra, nei partiti e nei giornali, hanno tentato di spacciare agli italiani l'immagine di un Berlusconi messo all'angolo e ormai isolato perfino dai suoi alleati (vedi sceneggiata sul sistema elettorale prossimo venturo).
Bene ragazzi, smettete di sognare e riaprite gli occhi, tutti quanti: la ricreazione è finita, e voi siete di nuovo indietro con i compiti a casa. Molto indietro.
domenica 18 novembre 2007
La salute dei napoletani è salva
Come certamente saprete, da ormai quattordici anni Napoli e la Campania vivono la cosiddetta "emergenza rifiuti" (mai vista un'emergenza durare così tanto): "grazie" al brillante operato delle amministrazioni (comunale, provinciale e regionale) di centrosinistra ogni anno scatta l'emergenza sanitaria, ogni anno le statistiche registrano un'impennata di malattie (tumori compresi) legati alla - mancata - gestione dei rifiuti, ogni anno gli stessi cittadini che fanno le barricate contro gli inceneritori - o termovalorizzatori che dir si voglia - danno alle fiamme centinaia di cassonetti e di mucchi di immondizie abbandonate per strada, producendo (e respirando, assieme ai propri figli) una quantità folle di diossina e di altri sottoprodotti della combustione nocivi per la salute.
Ora finalmente la situazione dell'inquinamento a Napoli è cambiata: d'ora in poi solo pura e salubre aria di montagna, per i napoletani.
Ci ha pensato il sindaco Jervolino:
Niente fumo nei luoghi aperti a Napoli, parchi comunali compresi, se si è in presenza di lattanti e bambini fino a 12 anni, nonchè di donne in stato di gravidanza. Lo ha stabilito un'ordinanza del Comune di Napoli in vigore da domenica 18 nivembre, che allarga il divieto di fumo ai luoghi all'aperto Napoli si colloca così all'avanguardia in Italia nella tutel dei soggetti deboli esposti al rischio del fumo passivo.
Prevedibile, e infatti giunto a stretto giro di posta, il plauso del ministro Livia Turco.
Francamente, non so se ridere o piangere.
sabato 17 novembre 2007
Il mondo alla rovescia
Un evento eccezionale, in teoria, ma ormai una costante, in Italia.
Ieri un magistrato molisano ha condannato a un anno e otto mesi, senza carcerazione, un anziano che aveva ripetutamente violentato una quindicenne disabile, per giunta già stata vittima di violenze sessuali all'età di dodici anni.
La madre della ragazzina aveva affidato la quindicenne all'anziano perché la accompagnasse ogni giorno in auto fino alla scuola, distante e poco servita dai mezzi pubblici: per tre mesi quasi ogni giorno l'anziano si era fermato lungo il percorso casa-scuola e aveva violentato la ragazzina, fin quando questa aveva trovato la forza di raccontare alla madre quello che stava succedendo.
Il verme era stato condannato a poco meno di quattro anni in prima istanza, ma ieri in appello il giudice gli ha praticamente dimezzato la pena definendo l'accaduto "cosa di poco conto": se questo è un reato "di poco conto" mi chiedo che cosa si può intendere per "reato grave", secondo questo giudice. Perfino l'avvocato difensore ha manifestato ad alta voce la propria perplessità: "se il mio assisitito è innocente è innocente, ma se il giudice lo ritiene colpevole allora non capisco il senso delle sue parole" ha detto più o meno ai giornalisti.
Nello stesso giorno, sempre in Italia, mentre le femministe italiane si battono per il "diritto" a portare il velo delle immigrate islamiche (velo vietato persino in alcuni Paesi musulmani "moderati", per la sua connotazione politica e non religiosa), due islamiche virtuosamente coperte dal velo hanno picchiato e insultato una immigrata islamica diciassettenne "colpevole" di portare i jeans e di truccarsi come le "troie occidentali": evidentemente, nessuno si sta preoccupando abbastanza del suo diritto a vestire e a vivere come meglio crede.
Insomma: quaranta e più anni dopo la nascita del movimento femminista in Italia c'è un giudice che considera robetta da poco violentare per tre mesi una ragazzina quindicenne disabile, e c'è un movimento femminista (o quel che ne rimane) che si preoccupa di difendere "il diritto" (sic) delle donne musulmane a indossare quello che in realtà è un simbolo di oppressione maschilista e fa finta di non vedere quando una donna viene picchiata (o uccisa: vedi Hina Saleem) per essersi rifiutata di indossarlo. Il mondo alla rovescia, Italian style.
mercoledì 14 novembre 2007
martedì 13 novembre 2007
Cronache da un paese normale
Gabriele Sandri è stato ucciso da un poliziotto, non da tifosi avversari: per una volta il calcio non c'entra. O meglio, non c'entraVA, perché ci hanno pensato la Polizia e il Ministero dell'Interno a trasformare tutto in una questione (pseudo)calcistica.
Il poliziotto
Il poliziotto è responsabile su tutta la linea. Vede una rissa, o un principio di rissa, nel parcheggio dell'autogrill sull'altro lato dell'autostrada e che fa? Tira fuori la pistola e spara prima un colpo in aria, poi - secondo un testimone oculare - un colpo praticamente ad altezza d'uomo che attraversa le corsie di un'autostrada trafficata (si era in pieno giorno) e poi va a colpire il finestrino posteriore di un'auto e trapassa da parte a parte il cranio di un ragazzo che, pare, non aveva neanche partecipato al diverbio perché stava dormendo in auto dopo una notte trascorsa a fare il dj in un locale romano.
Ora, per un comportamento del genere non ci possono essere scusanti o attenuanti di sorta: non c'era niente nella situazione e nelle circostanze che autorizzasse l'uso di forza letale da parte dell'agente della Stradale.
Per dirla tutta, non c'era niente che autorizzasse anche soltanto la minaccia del ricorso alle armi: quell'agente non avrebbe neanche dovuto estrarre la pistola dalla fondina.
Non mi convince però l'ipotesi di accusare l'agente di omicidio volontario: un'arma a canna corta come la pistola d'ordinanza è, per definizione, imprecisa se usata da grande distanza.
A differenza di quanto si vede al cinema o in tv, riuscire a colpire qualcuno sparandogli con una pistola da una distanza superiore ai venti-trenta metri è un evento altamente improbabile, il classico "colpo fortunato" - in questo caso, un colpo tragicamente sfortunato: le probabilità di colpire alla testa quel povero ragazzo da una distanza di quasi ottanta metri erano infinitesimali.
In definitiva, l'agente ha agito in maniera sconsiderata, assolutamente al di fuori degli standard minimi di professionalità che un poliziotto in divisa dovrebbe rispettare, ma non aveva intenzione di uccidere: omicidio colposo quindi, con le aggravanti dei futili motivi e dell'abuso della forza.
La Polizia
La Polizia (e/o il Ministero degli Interni) è riuscita nel capolavoro di trasformare una banale rissa fra tifosi (non più di una decina in tutto, pare) in una battaglia campale fra tifoserie ultras organizzate, cosa questa che poi ha portato le suddette tifoserie a scendere in piazza, coalizzate, contro le forze dell'ordine e contro il CONI.
Nelle prime fasi dopo l'omicidio, infatti, le autorità hanno cercato di alterare la percezione delle responsabilità della polizia parlando (come riferito dai telegiornali) di "scontri fra opposte tifoserie in un autogrill", dando quasi l'idea di un autogrill devastato e messo a ferro e fuoco da orde di ultras, quando invece i dipendenti dell'autogrill hanno in seguito testimoniato che all'interno del locale non era successo letteralmente niente; come se non bastasse, le prime veline definivano il ragazzo ucciso "un ultras già noto alle forze dell'ordine, in quanto responsabile di precedenti atti di tifo violento": una notizia che si è poi rivelata completamente falsa, inventata di sana pianta.
Questo è quello che ha fatto scatenare ancora di più i cosiddetti "tifosi".
I "tifosi"
I "tifosi, ovviamente, mai come in questo caso non possono essere considerati tali: abbiamo visto all'opera piuttosto gruppi di squadristi, principalmente di estrema destra a giudicare dai cori e dai saluti fascisti, che hanno scatenato azioni di guerriglia urbana in più città, usando la morte di Sandri come pretesto per attaccare gli odiati poliziotti.
Questo è quello che è successo: non è stata una reazione "spontanea" per l'uccisione di un tifoso ad opera della polizia: la realtà è che bande di eversori hanno attaccato le forze dello Stato.
Se non si tratta di vero e proprio terrorismo organizzato, come ipotizzato in queste ore, ci siamo comunque davvero vicini: abbiamo visto accadere cose che negli anni di piombo, come ha sottolineato Cossiga, avrebbero "automaticamente" autorizzato le forze di polizia ad aprire il fuoco sugli aggressori.
Poteva essere un bagno di sangue.
sabato 10 novembre 2007
Miscellanea - 10/11/07
Scuola, maestra di vita
In una classe media del padovano l'insegnante ha fatto svolgere ai suoi alunni il seguente tema: "Come uccidere un professore o un compagno di classe". Io al classico svolgimento (il tema scritto) allegherei l'URL dei video pubblicati su YouTube da quell'adolescente scandinavo che ha fatto strage pochi giorni fa - qualche riferimento bibliografico fa sempre la sua porca figura, in questi casi. Ah, complimenti al docente, ça va sans dire...
Pacchetto insicurezza
Arriva notizia della riduzione di quasi il 25% (43 su 200) dei presidi della Polizia Stradale sul territorio: già il corpo della Stradale è sotto di circa mille unità (circa 12.500 agenti contro i circa 13.500 previsti), se ora prendiamo qualche centinaio di poliziotti e li togliamo dal servizio di pattugliamento sulle strade stiamo freschi: prepariamoci a contare altri incidenti - e altri cadaveri.
E meno male che i "dilettanti allo sbaraglio" erano quegli altri
Il governo dei capaci e degli onesti continua a provocare disastri: secondo dati pubblicati ieri, in Settembre la produzione industriale è calata dell'1% rispetto al mese precedente; rispetto a dodici mesi fa il crollo è impressionante: meno 2,5%.
La Commissione europea ha poi reso noto che l'Italia l'anno prossimo vedrà una crescita del PIL pari solo all'1,4%, inferiore alle rosee previsioni del governo Prodi e la più bassa in assoluto di tutta Eurolandia (ma proprio tutta, ex Paesi disastrati della ex Europa comunista compresi).
Avanti così, "per il bene dell'Italia".
Siamo tutti froci, col culo degli altri
Come certamente saprete, questo governo è il più affollato nella storia della Repubblica: oltre cento fra ministri, viceministri e sottosegretari. Per dire, neanche l'Andreotti dei bei tempi che furono era riuscito a fare peggio, si era fermato - mi pare - a quota novantasette.
Ora, la svolta: la Finanziaria attualmente in discussione prevede un dimezzamento dei ministri (potranno essere 12, al massimo) e uno sfoltimento complessivo delle fila governative: al massimo 60 persone, non una di più.
Uno dice: bene, bravi, si sono ravveduti, meglio tardi che mai.
Poi però scopre che i nuovi limiti saranno operativi solo a partire dalla prossima legislatura. Ahhhh, ecco...
venerdì 9 novembre 2007
Enzo Biagi (yawn)
Francamente tutte queste lacrime di coccodrillo e tutte queste sviolinate post-mortem su Biagi, "il più grande giornalista italiano" (?!?) mi lasciano come una sensazione di leggero imbarazzo.
A me non ha mai detto granché, come giornalista: ho sempre avuto l'impressione che avesse scambiato la pacatezza e l'aplomb del giornalismo britannico per noia, monotonia e stile monocorde nel parlare e nello scrivere: ottimo come sonnifero, comunque, su questo non ci piove.
L'unica volta che mi sono occupato direttamente di lui, qualche anno fa, l'ho fatto in questi termini: niente da aggiungere, ora.
Criticatemi pure, se volete, ma non vedo necessità di accodarmi al gregge dei dolenti politicamente corretti.
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