martedì 20 settembre 2005

Leggete e diffondete

Su ShockAndAwe (sì, proprio lui: il blog "pittorescamente inverecondo", secondo la definizione delle solite merdine islamofasciste) Barbara ha scritto il post "definitivo" sui kattivi ebrei, sui buoni palestinesi e su certa sinistra imbecille che ci è toccata in sorte qui in Italia.

Leggete e diffondete.

lunedì 19 settembre 2005

Il co-presidente della Repubblica ha parlato

E, come di consueto, ha dettato la linea ai nostri grandi statisti.

E ricordarsi, di tanto in tanto, della separazione fra Stato e Chiesa? E rispettare, di tanto in tanto, la forma e la sostanza delle moderne democrazie liberali? E astenersi, di tanto in tanto, dall'ingerirsi negli affari interni di un Paese sovrano? Insomma, per dirla brutalmente...

...e farsi una spaghettata di ca**i propri, no?!?

E, come se non bastasse, ora la Chiesa cattolica non pagherà più l'ICI allo Stato italiano, per nessun motivo: insomma, sempre meno Italia, sempre più Casalingpaese.

mercoledì 14 settembre 2005

Attentato mortale contro i CC

Secondo le prime informazioni si tratterebbe di un pacco-bomba, esploso poco prima delle 16:00 negli uffici del comando provinciale dei CC a Latina, e in particolare nella stanza dove si smista la corrispondenza.

Morto un carabiniere di 35 anni, un altro è rimasto ferito.

Se fosse confermata l'ipotesi del pacco-bomba, la pista da seguire sarebbe quella della sinistra anarco-insurrezionalista - negli ultimi anni hanno cercato più volte il morto fra le forze dell'ordine: a quanto pare questa volta ci sono riusciti.

Milano, Eurabia

Ottimo editoriale del sempre puntuale Magdi Allam sul Corriere della Sera:

Male hanno fatto il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, e il direttore scolastico regionale, Mario Dutto, a invitare al tavolo dei negoziati Ali Sharif, direttore della scuola islamica di via Quaranta, e Abdelhamid Shaari, presidente della moschea di viale Jenner, la più inquisita e collusa con il terrorismo islamico in Italia.

Pur apprezzando la loro determinazione a chiudere una struttura che da 14 anni opera senza alcuna autorizzazione e a favorire l'integrazione di circa 500 ragazzi egiziani nella scuola pubblica italiana, è stato un grave errore individuare in chi ha violato la legge un interlocutore istituzionale dello Stato.

Se un italiano desse vita a un centro di formazione a un'ideologia religiosa o di altra ispirazione, sotto l'insegna di una scuola confessionale priva di alcuna autorizzazione, cooptandovi centinaia di ragazzi italiani sottratti alla scuola dell'obbligo, verrebbe sanzionato a norma di legge, insieme ai genitori.

E se i militanti islamici egiziani si fossero azzardati a fare in Egitto ciò che è stato consentito loro a Milano, sarebbero finiti diritti in galera. Invece nel Belpaese dove i predicatori islamici nelle loro lezioni inneggiano alla «morte che sconfigge i piaceri terreni», abbiamo consentito di creare una zona extraterritoriale dove la legge è stata ignorata e calpestata.

Poi ci siamo arresi, con quel fare ingenuo e ideologico diffuso tra gli islamologi, i religiosi e i politici multiculturalisti, offrendo loro denaro e docenti per impartire qualche ora d'italiano ai ragazzi che, al termine delle medie, erano diventati dei perfetti disadattati e senza alcuna prospettiva di inserimento nella società italiana.

Infine si è fatto balenare loro l'ipotesi di una sanatoria, a spese della collettività, per dar vita a una nuova scuola italiana parificata dove reinserire i predicatori islamici riciclati alla legalità, ricreando di fatto un nuovo ghetto di studenti musulmani con l'avvallo dello Stato.

Per fortuna il ministro dell'Istruzione Moratti ha posto fine a questo comportamento indecoroso e controproducente, chiarendo che non ci sarà alcuna scuola parificata con i predicatori islamici di via Quaranta.

(continua a leggere sul Corriere).

Casalingpaese

Casalingpaese, è così che dovrebbe chiamarsi l'Italia: non un Paese moderno, civile, dinamico, ma un piccolo mondo antico, una versione per minus habens di Pleasantville, una parodia del Libero Stato di Bananas popolato da "cittadini" (le virgolette sono d'obbligo) che farebbero un figurone in una qualunque città del terzo mondo, non certo in Europa, e che continuano pervicacemente a votare dei politici arroganti e imbecilli - una combinazione micidiale - che fanno il contrario di quello che promettono, che ignorano le aspirazioni e le scelte degli elettori, che stanno portando alla rovina (tutti, sia chiaro: quelli di destra come quelli di sinistra, quelli di sinistra anzi promettono di fare ancora peggio) quel poco che resta di questo disgraziato Paese.

Per quanto mi riguarda, sottoscrivo le parole di Prezzolini: l'Italia ormai è morta, finita, resta soltanto il rimpianto per quello che avrebbe potuto essere ma che a questo punto non credo più che potrà diventare.

Non è più il mio Paese. Non è più Italia: d'ora in poi sarà Casalingpaese.

domenica 11 settembre 2005

9/11




Ho trovato questo, scritto da una blogger che lavora in Alitalia:
che stavate facendo l'undici settembre duemilauno?

Io lavoravo, lavoravo quando ho sentito l'urlo, lavoravo ma ho smesso subito e sono corsa verso la sala "Supporto" quella dove ci si occupa di ossigenoterapia, di rimpatri ,minori non accompagnati, barellati, grandi ustionati e unità di crisi, è un settore strano quello, venti persone sempre affaccendate , ufficio aperto 24 ore su 24 , una specie di pronto soccorso che ti garantisce una voce "italiana" a qualsiasi latitudine tu sia, il numero da fare se si smarrisce il biglietto a dakar o se avete perso il volo a tokio, il professionista da interpellare se volete portare con voi i il vostro contrabbasso dell'ottocento o viaggiare con un amico in sedia a rotelle.

Non si sconvolgono facilmente quelli del Supporto, ma quel giorno hanno urlato, e io ho corso.

Lo schermo faceva vedere il primo aereo schiantarsi sulla torre , una due tre volte , quando è arrivato il secondo non capivamo se era l'ennesimo replay oppure peggio. Era peggio.
E poi ancora dopo neanche mezz'ora un'altro, mi sono rimessa seduta ho staccato la cornetta al telefono e ho infilato le cuffie: UNITA' DI CRISI BUONASERA, quante volte avro' ripetuto quella frase ?

Un' infinità , troppe per ricordarle tutte, ma alcune mi sono rimaste dentro:

" mia figlia aveva l'aereo alle 18.00 signorina, vero che non poteva esserci sulle torri?"
guardo lo schermo e c'è sempre quella figura che si lancia nel vuoto ,e allora che dico?
Il cartellone bianco sul quale scrivevamo a pennarello le informazioni avute, la 604 atterra a toronto , la chicago torna indietro , la cairo è sparita dai radar, la cairo? ma non la pilotava il fidanzato di cristiana la cairo? Lei piange quindi si, la pilotava lui, telefoni in tilt, curiosi a caccia di informazioni,il numero della farnesina ripetuto a memoria, i giornalisti che devono fare il loro lavoro, parenti preoccupati, mamme disperate "il minore non accompagnato è in canada seduto sulle ginocchia del comandante" questa frase mi fece ridere, l'allora direttore del C.R.M.C. l'aveva scritta in rosso al centro della lavagna , aveva gli occhi lucidi perchè i nostri li stavamo ritrovando uno ad uno , anche la cairo era riapparsa e tornata a casa per ragioni di sicurezza , i nostri erano atterrati o stavano tornando a casa , erano quasi le due del mattino ormai e stanca sono tornata a casa anche io.

sabato 10 settembre 2005

LaRadice cambia casa (reloaded)

Il blog LaRadice ha (di nuovo) cambiato casa: la sua nuova dimora "provvisoriamente definitiva" si trova all'URL

http://laradice.blogsome.com

Buona lettura a tutti.