Apprendo che Silvio Berlusconi ha annunciato la nascita di un nuovo movimento (un "movimento"? creato dall'alto, a tavolino?) chiamato con molta fantasia "I promotori della libertà".
Coordinatrice sarà Michela Vittoria Brambilla, a suo tempo già responsabile di quella "TV della libertà" (quanta libertà in Italia, vero?) tranquillamente sbaraccata dal partito subito dopo la vittoria del PdL alle elezioni politiche - un mera coincidenza, certamente.
Francamente questo uso e abuso della parola "libertà" mi muove un senso di fastidio profondo.
Non mi piace questo uso del tutto strumentale e propagandistico del termine.
Libertà è una di quelle parole che andrebbero usate con estrema parsimonia e solo quando è proprio il caso, pena la banalizzazione sia del termine che del relativo concetto.
La libertà è anche una di quelle cose di cui non serve parlare in continuazione, quando (e se) c'è davvero.
La libertà, infine, è il sangue del mio cuore, e non accetto che una forza politica si appropri della parola e ne faccia quasi una sorta di suo marchio commerciale.
Se a Berlusconi e al PdL sta davvero a cuore la libertà, ne straparli di meno e la concretizzi di più: fatti, non chiacchiere.